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Cronaca Terrasini

La rapina e l'omicidio dell'anziano a Terrasini, restano in carcere i quattro indagati

Il Tribunale del riesame ha respinto il ricorso di Francesco Lo Piccolo, mentre gli altri tre non hanno neppure presentato istanza. Secondo la Procura, a settembre, avrebbero portato via almeno 300 mila euro dall'abitazione della vittima, Mike Nepa, morto per lo spavento

Restano tutti in carcere i quattro indagati accusati della rapina culminata con la morte di un anziano, Mike Nepa, avvenuta a Terrasini il 9 settembre scorso. Il tribunale del riesame ha infatti rigettato l’istanza dell’unico arrestato che aveva presentato ricorso, Francesco Lo Piccolo.

Lo Piccolo, difeso dall’avvocato Paolo Grillo, durante l’interrogatorio di garanzia aveva ammesso le sue responsabilità, ma aveva anche spiegato al gip Marco Gaeta: “Dovevamo fare solo un furto, non dovevamo ammazzare nessuno”, chiarendo che avrebbe messo a segno il colpo perché spinto da gravi problemi economici. Con lui, nei giorni scorsi, sono finiti in carcere anche Gaspare Polizzi,  Dario La Perna (entrambi hanno confessato davanti al giudice, sono difesi dagli avvocati Umberto Seminara e Giuseppe Brancato) e Donald Cucchiara Di Leo, l’unico ad essersi invece avvalso della facoltà di non rispondere.

Secondo il procuratore aggiunto Ennio Petrigni ed i sostituti Giulia Beux e Luisa Bettiol, che coordinano le indagini dei carabinieri, i quattro sarebbero entrati in piena notte nell’abitazione dell’anziano (considerato un usuraio nel paese) ed avrebbero portato via almeno 300 mila euro che la vittima avrebbe custodito in un baule. Il bottino non è stato ritrovato, però. Non solo: i quattro sarebbero anche responsabili dell’omicidio (con dolo eventuale) di Nepa. In base all’autopsia, infatti, l’anziano, affetto da diverse patologie croniche, non sarebbe sopravvissuto alla spavento determinato dall’assalto, anche perché gli sarebbe stata tappata la bocca con del nastro adesivo, rendendo più difficile la respirazione.

Contro i quattro ci sono anche delle intercettazioni (in una di esse Lo Piccolo descriveva proprio la morte di Nepa) e le immagini riprese da due telecamere di sorveglianza che inquadrerebbero la Golf grigia di La Perna proprio nella zona di via Venezia, dove abitava l’anziano, e in orario compatibile con quello della rapina. Polizzi ha raccontato di aver ricevuto 1.800 euro, come sua parte del bottino che, a suo dire, sarebbe stato di circa 10 mila euro. L’indagato, però, si è detto anche convinto che ci sarebbero stati altri soldi e che probabilmente li avrebbe tenuti per sé Cucchiara Di Leo. Polizzi ha anche detto di aver visto morire Nepa ed ha pure fatto i nomi di presunti complici, tra cui quello di una donna che sarebbe stata al corrente del colpo pur non avendovi preso parte.

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