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Cronaca Termini Imerese

Termini, gli operai Blutec non si arrendono e tornano in piazza

Tute blu davanti ai cancelli e nuovo vertice azienda-sindacati a Roma. Dopo la revoca del finanziamento da parte di Invitalia, dovranno essere restituiti i finanziamenti già erogati e si dovrà predisporre un nuovo piano industriale. Il sindaco: "Preoccupato per vertenza infinita"

Una vertenza che sembra non avere fine e un intero paese costantemente in bilico tra preoccupazione, rabbia e voglia di rialzarsi. Sono tornati a protestare, a Termini Imerese, i lavoratori della Blutec. In tanti si sono radunati davanti ai cancelli della fabbrica per chiedere certezze sul proprio futuro. Una protesta - l'ennesima - messa in atto mentre a Roma, nella sede del ministero dello Sviluppo economico, si tentava la sintesi tra le posizioni di azienda e sindacati.

Dopo la revoca del finanziamento da parte di Invitalia, la Blutec sarà costretta a restituire i finanziamenti già erogati. La società, dovrà, tra l'altro, entro il prossimo 23 maggio procedere al versamento del primo acconto a Invitalia e dovrà contestualmente predisporre un nuovo piano industriale che poi dovrà essere sottoposto alle parti sociali, al governo nazionale e al governo regionale. 

"Blutec ha dichiarato di essere pronta a concordare una formula di restituzione rateale dell'anticipo ricevuto da Invitalia per la reindustrializzazione di Termini Imerese", riferiscono Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, e Vincenzo Comella, segretario della Uilm, al termine del vertice al Mise. "Si tratta - spiegano i sindacalisti - di un percorso difficile, che dovrebbe peraltro completarsi in tempi brevissimi per evitare che il progetto industriale si areni del tutto. Ci auguriamo che il governo garantisca la prosecuzione del progetto di reindustrializzazione di cui è garante, consapevole che a Termini Imerese non esistono alternative occupazionali credibili".

"Esprimo profonda preoccupazione per gli esiti di una vertenza che sembra infinita per tempistiche e modalità", commenta il sindaco di Termini Francesco Giunta.

Intanto il prossimo 23 maggio all'Ars si terrà l'audizione chiesta dal M5S sulla crisi di Blutec, con i rappresentanti della società del gruppo Metec-Stola, la Regione, il Comune, i sindacati e Invitalia. “Torniamo a chiedere chiarezza – dice il pentastellato Luigi Sunseri – . Quanto emerso oggi nell'incontro al ministero dello Sviluppo economico ci preoccupa, la vertenza degli operai ex Fiat rischia di far piombare nel baratro l'economia di Termini Imerese e del comprensorio madonita, già martoriata dalla crisi dell'automotive da oltre un decennio. Sarà l'occasione per capire in quale direzione si sta andando, se si naviga a vista e se quello di Blutec è l'ennesimo bluff di una partita giocata sulla pelle dei lavoratori e dell'economica di un pezzo di Sicilia. L'incontro in programma all'Ars arriva all'indomani di quello convocato per il 22 maggio al Mise tra azienda e Invitalia a Roma”.

“Siamo molto preoccupati. La situazione è molto delicata, se gli impegni non verranno rispettati, rischia di saltare il progetto di reindustrializzazione del sito di Termini Imerese”, commentano Ludovico Guercio, segretario Fim Cisl Palermo Trapani, Giovanni Scavuzzo Battaglia, rsu Fim Cisl e Antonino Cirivello, responsabile Cisl Termini Imerese. “Il 31 maggio - aggiungono - è già stato fissato un nuovo incontro, per le verifiche. Invitalia ha dato la disponibilità alla rateizzazione della somma dovuta da Blutec, per poi aprire un contratto per un nuovo piano industriale. Blutec deve mantenere gli impegni e dimostrare la solidità del progetto”. “Dopo tanti anni di attesa – conclude il segretario Cisl Palermo Trapani,0 Leonardo La Piana –, dopo che oltre 700 famiglie hanno sperato per un lungo periodo di tempo di vedere rinascere la fabbrica, non si può pensare di tornare indietro. Intervengano anche le istituzioni per garantire il futuro dell’area industriale e il rilancio di un intero territorio”.

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