Ancora gravissimo lo studente che si è lanciato dalla finestra del Cannizzaro
In nottata è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per la riduzione di un ematoma cerebrale. I medici: "Situazione è disperata". Il dramma della madre, l'incredulità di prof e compagni. In corso le indagini della polizia
Restano stabili, anche se gravissime, le condizioni del ragazzo di 14 anni che ieri si è lanciato dalla finestra del liceo Cannizzaro in via Arimondi. Ricoverato al “trauma center” dell'ospedale di Villa Sofia è stato sottoposto a un intervento chirurgico di riduzione di un ematoma cerebrale e a un drenaggio polmonare. Ci sono anche delle fratture craniche, con compromissione della colonna vertebrale ma non a livello del midollo, quindi non rischia la paralisi. “Stiamo facendo di tutto – ha dichiarato Paolino Savatteri, responsabile del reparto di Neurorianimazione di Villa Sofia – ma purtroppo le condizioni generali sono compromesse. La situazione è disperata”.
Intanto continuano le indagini per ricostruire le cause del gesto e la dinamica del tentato suicidio. Per i genitori sarebbe impensabile un tentato suicidio. Secondo la madre il ragazzo sarebbe stato spinto giù. Ma il ritrovamento di un foglio, dove il ragazzo avrebbe scritto una specie di testamento, fa propendere proprio per il tentato suicidio. Un gesto disperato che non trova spiegazioni anche nei professori del ragazzo e nei compagni.
Il coro degli insegnanti è unanime: “Un ragazzo sensibile, attento e curioso. Nessun problema di brutti voti. Mai ha manifestato segni di disagio”. Anche il Preside, Leonardo Saguto, non si dà pace. “Bisogna riflettere su questi episodi, come scuola il nostro obiettivo è conoscere meglio i ragazzi”. I compagni parlano di un ragazzo senza problemi. “Andava benissimo – dicono - era il nostro capoclasse. Amava la musica, e il violino la sua passione”.
