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Cronaca

Istituto Zooprofilattico, dal 2013 liberate 78 tartarughe nelle acque siciliane

Su alcuni esemplari è stato applicato un localizzatore satellitare che permette di conoscere la posizione della tartaruga. Il caso di Paolo, liberato lo scorso luglio nel porticciolo di Sant’Erasmo: adesso si trova nelle acque del mar Tirreno tra Cagliari e Trapani

Elena, Matilde, Pietro, Sebastian, Lola, Paolo. Sono solo alcune delle tartarughe marine della specie Caretta caretta soccorse, operate e poi rimesse in libertà nelle acque siciliane dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia che è anche sede del Centro di Referenza nazionale sul Benessere, Monitoraggio e Diagnostica delle Malattie delle Tartarughe marine. 

Dall’inizio dell’attività del Centro sono state reintrodotte in natura 78 tartarughe nelle coste siciliane, molte delle quali sono state operate e liberate dagli ami da pesca, spesso ingeriti insieme al pesce che faceva da esca, e dopo un periodo di riabilitazione presso il Centro di Sant’Erasmo, sono state reintrodotte in natura un po’ in tutta la Sicilia, da Pantelleria ad Eraclea, a Ragusa.

In questi anni, il Centro ha allargato il suo ambito di monitoraggio non limitandosi più alla sola raccolta dei dati sugli esemplari spiaggiati sulle coste siciliane, ma seguendone gli spostamenti nel tempo a seguito del rilascio in mare post-ricovero.

Su alcuni esemplari è così stato applicato un localizzatore satellitare che permette di conoscere la posizione della tartaruga. Paolo, un esemplare maschio adulto di 48 kg, liberato il 13 luglio 2017 nel porticciolo di Sant’Erasmo, ieri si trovava nelle acque del mar Tirreno tra Cagliari e Trapani. 

Per quanto riguarda le segnalazioni pervenute al Centro, nel corso del 2017, sono 56 quelle di esemplari vivi e 28 segnalazioni di carcasse di cui 13 mancati recuperi per pessimo stato di conservazione dell’esemplare marino, per l’impossibilità del personale specializzato di accedere nei luoghi dove si trova l’animale spiaggiato o perché non erano più presenti sulla spiaggia al momento del prelevamento. 

“In questi anni il Centro ha raggiunto dei traguardi importanti – ha detto il direttore sanitario Santo Caracappa – grazie anche alla disponibilità di due sale operatorie che ci permettono di effettuare interventi chirurgici di alta professionalità. È importante controllare la salute e il benessere delle tartarughe che sono le sentinelle del nostro mare”.

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