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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Montepellegrino / Via Pietro Bonanno

Figuccia: "Orlando&Orlando commemorano Fragalà, lui si starà rivoltando nella tomba"

In ricordo del penalista ucciso nel 2010 una targa nei locali della Prima Commissione Consiliare. Il consigliere comunale di Forza Italia non parteciperà alla cerimonia: "Strano che i vertici di Palazzo delle Aquile abbiano deciso di ricordarlo a pochi mesi dalle elezioni"

Una targa in memoria di Enzo Fragalà fa infuriare il consigliere comunale di Forza Italia Angelo Figuccia. Sarà scoperta stamattina nei locali della Prima Commissione Consiliare dal sindaco Leoluca Orlando e dal presidente del consiglio comunale Salvatore Orlando.

“Non parteciperò alla cerimonia - dichiara Figuccia -. In questo momento il mio grande amico si starà rivoltando nella tomba al pensiero di essere commemorato dal duo Orlando&Orlando. E’ davvero strano che, a distanza di ben sette anni dal suo brutale omicidio, e a pochi mesi dalle elezioni, i vertici di Palazzo delle Aquile abbiamo deciso di ricordare una figura di altissimo spessore morale e politico, uno dei più grandi rappresentanti della valori della destra autentica come Enzo Fragalà, che con i due Orlando non avrebbe avuto niente da spartire".

Figuccia non ci sta. "Invece di fare parte di una maggioranza silenziosa, preferisco appartenere ad una minoranza rumorosa - spiega il consigliere - che fa sentire le proprie ragioni e che non si vuole omologare al pensiero unico. Sono convinto che, alla fine, il tempo sarà come sempre galantuomo e farà emergere tutte le contraddizioni che hanno caratterizzato l’attuale amministrazione comunale. Enzo Fragalà merita molto di più di una targhetta di alluminio posta in un’anonima stanza al decimo piano di un anonimo palazzo”.

L'omicidio Fragalà. Il penalista ed ex parlamentare di Allenaza Nazionale fu picchiato a bastonate davanti al suo studio a pochi passi dal palazzo di giustizia la sera del 23 febbraio 2010 e morì in ospedale alcuni giorni dopo. Dopo sei anni sono emerse nuove ipotesi sul delitto. "Doveva essere solo spaventato, non doveva morire", raccontano due pentiti del quartiere Borgo Vecchio, Giuseppe Tantillo e Francesco Chiarello. Dopo sette anni il delitto è ancora senza colpevoli. 
 

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