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Cronaca

Stupro Firenze, il legale del carabiniere palermitano: "Lui è bello, non ha bisogno di violentare"

La frase shock dell'avvocato Giorgio Carta, difensore di Pietro Costa, uno dei due carabinieri accusati di aver stuprato due studentesse americane a Firenze a inizio settembre

"Il mio assistito è un bellissimo ragazzo e non ha bisogno di stuprare nessuno". A parlare è l'avvocato Giorgio Carta, difensore di Pietro Costa, palermitano di 32 anni, uno dei due carabinieri accusati di aver stuprato due studentesse americane a Firenze a inizio settembre. La frase shock è stata messa in onda da Radio Capital e in poche ore ha fatto il giro del web provocando reazioni indignate.

"Una giornalista che non conoscevo mi ha tenuto dieci minuti al telefono senza preavvertirmi che stava registrando e che intendeva pubblicare l’audio", si è poi difeso il legale su Facebook, aggiungendo: "Risultato? due frasi estrapolate dal contesto e centinaia di insulti web indirizzati al sottoscritto da illustri sconosciuti". L’avvocato Carta ha anche spiegato di aver trovato centinaia di insulti sul suo profilo Facebook.

Pietro Costa è accusato insieme al 53enne collega Marco Camuffo per i fatti di Firenze. Anche i due indagati sono comparsi in aula bunker, nel primo atto giudiziario a cui partecipano anche le due ragazze, che pochi giorni dopo le violenze sessuali erano tornate negli Stati Uniti. Sono state sentite in una stanza privata per tutelarle, e le domande da parte degli avvocati dei due carabinieri sono state poste loro attraverso il giudice.

Intanto dalle indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera si ipotizza che la difesa cercherà di dimostrare che le due studentesse non erano ubriache quando uscirono dalla discoteca e furono accompagnate a casa dai carabinieri, in divisa, armati e con le auto di servizio. "Secondo la difesa - si legge sul Corsera - ci sono alcuni video, messi in onda venerdì sera da Quarto Grado, nei quali le due studentesse apparirebbero sobrie e non ubriache. Un’ipotesi che, sempre secondo la difesa, non contraddirebbe le analisi dei periti (le ragazze americane avevano un tasso alcolemico molto al di sopra della norma e probabilmente non erano in grado di intendere e volere) perché le studentesse avrebbero bevuto dopo essere tornate a casa accompagnate dai carabinieri".

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