rotate-mobile
Cronaca

"Uccisero i migranti, ma non perché erano cristiani": sei condanne e otto assoluzioni

Il processo nasce dal racconto di alcuni migranti soccorsi ad aprile del 2015. Condannato anche un settimo imputato, ritenuto lo scafista dell'imbarcazione. La Procura aveva chiesto l'ergastolo

Furono accusati di avere ucciso i loro compagni di viaggio, durante la traversata dalla Libia alla Sicilia, perché cristiani. I giudici della corte di Assise li hanno riconosciuti colpevoli di omicidio, ma non dell'aggravante dell'odio religioso. Per questo motivo sei extracomunitari sono stati condannati, mentre altri otto imputati sono stati assolti. Condannato anche un settimo uomo accusato non di omicidio, ma di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Dovrà scontare quattro anni.

Il processo nasce dal racconto di alcuni migranti soccorsi ad aprile del 2015. Sbarcati a Palermo, raccontarono che alcuni nigeriani e ghanesi sarebbero stati gettati in mare aperto perché cristiani da quindicina di altri "passeggeri", musulmani. La corte li ha condannati a 18 anni ciascuno. 

Gli imputati, accusati di omicidio plurimo aggravato, sono ivoriani, senegalesi e maliani. La Procura aveva chiesto quattordici ergastoli ipotizzando l'omicidio volontario, ma la corte non ha creduto al movente religioso. Il racconto di uno dei testimoni chiave del processo, un uomo a cui sarebbe stato ucciso il fratello durante quella tragica traversata, era già stato giudicato "inattendibile e non riscontrato"dal tribunale dei minorenni, dove è stato giudicato un altro giovanissimo indagato per la presunta strage. 

Diciotto anni di carcere e un milione e 200 mila euro di multa sono stati inflitti a Mohamed Kantina, Ousman Camara, Kabine Konate, Kulibali Uma, Morizio Mouri e Hamed Doumbia. A quattro anni è stato condannato lo scafista Seckou Diop. A tutti la corte d'assise ha riconosciuto le attenuanti generiche. Sono stati assolti, invece, Jean Baptiste Mabie, Abubacar Keit, Kante Bakadialy, Aboubakar Sidibe, Moustafa Toumadi, Moussa Kamagnate, Kaba Somauro e Biliti Abbas. La corte ne ha ordinato la scarcerazione e l'espulsione. I legali degli imputati hanno sostenuto che i 12 migranti sarebbero morti annegati perché il gommone avrebbe cominciato a imbarcare acqua e sarebbero caduti in mare. 
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Uccisero i migranti, ma non perché erano cristiani": sei condanne e otto assoluzioni

PalermoToday è in caricamento