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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Capaci

Falcone, un agente di scorta: "Se ci fosse stato l'elicottero..."

Luciano Tirindelli, all'epoca 29enne, scampato per un cambio turno alla strage di Capaci, racconta un episodio che avrebbe potuto cambiare la storia e parla del "Poli", il velivolo "negato", che quando entrava in azione "faceva paura"

Un elicottero, bastava un elicottero. Una scorta aggiuntiva per Falcone. E' quella che è mancata il 23 maggio 1992. A parlare, 21 anni dopo, è un ex agente di scorta. Che ha rivelato che se quel giorno ci fosse stato l'elicottero a sorvolare la zona, il cosiddetto "Poli", le cose sarebbero potute andare diversamente. E' un miracolato Luciano Tirindelli, all'epoca 29enne, scampato per un cambio turno alla strage di Capaci nella quale morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.

"Oltre a consentire una visuale completa del territorio, sarebbe stato soprattutto un deterrente. Faceva paura quell'elicottero. Entrava in azione con il rumore assordante della pale. Quando ce l'hai sopra la testa è una cosa spaventosa''. Tirindelli confessa il prezioso dettaglio in un'intervista a Gianluca Versace del periodico veneto Il Piave. Un elicottero che avrebbe cambiato probabilmente la storia. Il velivolo, di cui parla, sarebbe stato una scorta aggiuntiva al magistrato. ''Io dovevo essere sulla macchina blindata del 'Quarto Savona 15' quando saltò per aria allo svincolo di Capaci, sull'autostrada Palermo-Punta Raisi. Ci dovevo essere io! Perché ero io di turno. Ma avevo chiesto un piccolo favore ad Antonio Montinaro, quel giorno: il cambio di turni tra me e lui''.

L'ex agente fa intendere che a non volere l'elicottero sarebbe stato il dirigente della squadra mobile Arnaldo La Barbera, deceduto nel 2002. ''Se gli chiedevamo di adeguare i mezzi per fare un po' meglio la scorta avevamo sempre un diniego - racconta Tirindelli -. Era come sbattere contro un muro. Cercavamo di far capire a La Barbera che la scorta del dottor Falcone, non era come le altre e necessitava di dotazioni adeguate e particolari, uniche come il personaggio scortato. Ma ricevevamo sempre una risposta negativa, anche infastidita".

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