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Cronaca Falsomiele

Nuovo nome per tre strade di Falsomiele: intitolate ai sindacalisti Maniaci, Castiglione e Scaccia

Sono stati uccisi dalla mafia e per ricordarli la Cgil e l'amministrazione comunale hanno voluto dedicargli le vie dei diritti. Campo: "Continuiamo il nostro viaggio della memoria per restituire dignità ad altri tre costruttori di libertà che lottarono a mani nude per il lavoro"

Tre strade di Falsomiele questa mattina sono state intitolate dall'amministrazione comunale e dalla Cgil Palermo ai dirigenti sindacali Giuseppe Maniaci di Terrasini, Giovanni Castiglione e Girolamo Scaccia, di Alia. Tutti e tre sono stati uccisi dalla mafia. Porteranno i loro nomi via dell'Allodola che da oggi si chiama via Giuseppe Maniaci; via della Capinera e largo dei Fagiani che diventano rispettivamente Girolamo Scaccia e Giovanni Castiglione.

Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco Leoluca Orlando, il segretario della Cgil Palermo Enzo Campo, il sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci e il sindaco di Alia Felice Guglielmo. Tra i parenti erano presenti Salvatore Maniaci, 74 anni, che aveva solo 2 anni quando il padre Giuseppe venne ucciso, con la moglie Santina Pintaudi; Girolamo Scaccia, figlio di Salvatore, uno dei figli di Girolamo Scaccia ucciso nella strage alla Camera del Lavoro di Alia del 1947, che era presente assieme alla figlia Anna Scaccia e Gaia Castiglione, 21 anni, pronipote di Giovanni Castiglione.

“Mio padre - ha detto Salvatore Maniaci - non era mai stato ricordato in una commemorazione pubblica. Per noi è un orgoglio grandissimo partecipare oggi  all'inaugurazione di una strada che porta il suo nome”. “Siamo grati - ha commentato Gaia Castiglione - perchè anche a Palermo ora c'è una via per i nostri cari venuti a mancare così presto”. “Nel '46 la nostra famiglia - ha affermato Girolamo Saccia - si ritrovò abbandonata. Mio padre, il più grande dei figli maschi, aveva 17 anni e portò avanti la famiglia”. Alla cerimonia hanno preso parte anche  la docente dell'Istituto Superiore Majorana di Palermo Piera Verace assieme a tre alunni della IV P, che seguono l'indirizzo agrario,  Vincenzo Amato, Giovanni Faranna e Matteo Arrostuto, impegnati in una ricerca sui sindacalisti uccisi dalla mafia e sulla riforma agraria.

“Continuiamo il nostro viaggio della memoria - ha dichiarato il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo – per restituire dignità al ricordo di altri tre sindacalisti uccisi, costruttori di libertà nel nostro Paese, che lottarono a mani nude per il lavoro, che a quei tempi era la terra. Questi nostri dirigenti sindacali erano tutti giovani, la più bella gioventù d'Italia, ed erano alla testa di un movimento che voleva cambiare le condizioni di vita delle persone per renderle dignitose. In Sicilia questa è stata la Resistenza, la lotta per la libertà e contro il feudo e il blocco sociale del tempo. Purtroppo anche questi delitti sono rimasti impuniti. In tutte e due le vicende -conlude Campo - ci sono stati depistaggi e l'occultamento della verità. Per questo noi sosteniamo che la più grande strage di Stato è stata quella dei nostri contadini, dirigenti sindacali, operai uccisi. In Sicilia furono 70, e in provincia di Palermo 39. Settanta persone trucidate e nessuno di loro ha avuto giustizia”.

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