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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Zen

Sparatoria allo Zen e agente ferito: "I due poliziotti si sono inventati tutto"

Svolta clamorosa nelle indagini sui fatti del pomeriggio del 16 marzo. Il pm Bonaccorso ha ordinato la scarcerazione del Rom arrestato. Ora i protagonisti sono indagati per calunnia, simulazione di reato, falso, procurato allarme e danneggiamento

L'inseguimento, l'imboscata allo Zen, gli spari contro la polizia, il ferimento di un agente, la caccia all'uomo e l'arresto di un Rom. E' la storia di un pomeriggio di follia vissuto a Palermo lo scorso 16 marzo. Ora a distanza di quasi due mesi sembrerebbe che tutto questo in realtà non sia mai accaduto.

Per la Procura e la Squadra Mobile - secondo quanto si legge su RepubblicaPalermo - i due poliziotti si sarebbero inventati tutto. Il motivo non è ancora chiaro. Ma intanto il pm Maurizio Bonaccorso ha chiesto al gip di scagionare il rom arrestato - il ventiduenne Roberto Milankovich - in carcere da quasi 50 giorni. E i due agenti - un ispettore e una assistente capo in servizio all'armeria della caserma Lungaro - adesso sono indagati con l'accusa di: calunnia, simulazione di reato, falso, procurato allarme, danneggiamento.

LA SPARATORIA - Secondo il racconto dei due poliziotti, in quel piovoso pomeriggio una pattuglia in servizio aveva notato un'auto che risultava rubata zigzagare a velocità sostenuta in via Scordia e avrebbe tentato di fermarla. Dopo l'inseguimento, dall'auto era sceso un uomo che dopo aver estratto una pistola aveva dato inizio al conflitto a fuoco. Un colpo aveva raggiunto un agente che era rimasto ferito a un braccio, mentre uno dei due criminali a bordo dell'auto era rimasto ferito a una gamba. Da qui era scattata la caccia all'uomo. E dopo un rocambolesco inseguimento nella zona di viale Strasburgo era stata fermata un'auto, una Hyundai grigio metallizzato, con a bordo uno dei presunti malviventi.

I DUBBI DEL PM E DELLA MOBILE - Ma sin dall'inizio il racconto dei due poliziotti non convince gli investigatori della squadra mobile e il pm Bonaccorso. E anche il questore Guido Longo - si legge sempre su Repubblica -  non ci vede chiaro. Nonostante un proiettile sul cofano dell'auto della polizia e nonostante una ferita di striscio riportata da uno degli agenti. Adesso, a sorpresa, arriva la svolta. I primi dubbi arrivano dopo aver visionato la telecamera piazzata nel parcheggio del Conca d'oro: riprende via Scordia, dove secondo gli agenti è iniziato l'inseguimento. La telecamera immortala l'auto della polizia che procede ad andatura regolare. Prima, non c'è alcuna auto che fugge. Poi secondo i risultati della balistica il colpo sparato contro l'auto è stato esploso non da 40 metri, come dicono i poliziotti indagati, ma da cinque metri. Il perchè di questa presunta messinscena restano ancora misteriosi.
 

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