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Cronaca

Torna in libertà uno spacciatore, a Palermo in primo sconto di pena

E' l'effetto seguito alla decisione della Consulta che aveva cancellato parte della legge Giovanardi-Fini, reintegrando la distinzione tra droghe leggere e pesanti. La Comunità San Patrignano: "Offerta così una nuova opportunità agli spacciatori"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Eccoci arrivati alla prova del nove. Arriva da Palermo il primo sconto di pena a un condannato in via definitiva per droga, in seguito alla decisione della Consulta che aveva cancellato parte della legge Giovanardi-Fini, reintegrando la distinzione tra droghe leggere e pesanti. Una decisione, che come la Comunità San Patrignano aveva presagito, sta favorendo il ritorno in libertà degli spacciatori, anche quando si tratta di condannati in via definitiva, come nel caso di Diego Bonura.

Per le forze dell’ordine aveva messo su la piantagione di marijuana più grande d’Europa: una tonnellata di sostanza sequestra per un valore di 5 milioni di euro. Un primato che nel 2011 era costato a Bonura una condanna definitiva a nove anni di reclusione, scesa oggi a sei anni per effetto della distinzione tra droghe leggere e pesanti. Torna così in libertà il primo spacciatore, aprendo le danze ad un prevedibile lungo elenco di richieste, per uno sconto di pena, da parte di altri condannati in via definitiva. Non tossicodipendenti, come ci era stato raccontato, ma veri e propri trafficanti di droga che adesso, nonostante il male fatto vendendo droga anche a ragazzini, potranno beneficiare di uno sconto di pena.

I tribunali, come è stato per quello di Palermo, non potranno opporsi. Non importa quanta marijuana, hashish, cannabis; non importa neanche se si tratta della più grande piantagione del mondo. Una situazione allarmante e favorevole solo ed esclusivamente ai nuovi e ai vecchi spacciatori. Con conseguenze ovviamente importanti sul mercato delle sostanze stupefacenti, senza dimenticare che anche la riduzione di pena per lo spaccio di piccole quantità di droghe pesanti offrirà agli spacciatori nuove strategie di vendita, con una semplice frammentazione delle dosi da vendere.

Nulla di tutto ciò ci sorprende, rientrando negli ovvi effetti della bocciatura della Giovanardi-Fini. Come Comunità di recupero, in azione da trent’anni per restituire alla vita le vittime del mercato delle droghe, auspichiamo in un pronto intervento del Governo, cominciando dal riavvio delle attività del Dipartimento delle Politiche Antidroga. Dato che tra bocciature e nuove leggi, al momento l’unico risultato da dare per certo è quello di un mercato della droga con vecchi e nuovi spacciatori più tutelati e forti di prima.

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