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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Valledolmo

Slow food a Valledolmo, parco urbano si converte al biologico

Accordo con il Comune: un'area di circa 500 metri quadrati sarà destinata alla coltivazione di grani antichi, piante officinali e leguminose. Previsto un orto didattico "aperto" a scuole e gruppi privati

Un appezzamento di terreno all'interno del parco urbano di Valledolmo sarà destinato alla coltivazione di grani antichi, piante officinali, leguminose (grazie alla conservazione del germoplasma) e di un orto didattico "aperto" a scuole, gruppi di privati e associazioni. Tutto all'insegna del biologico. E' quanto prevede un protocollo d'intesa con il Comune di Valledolmo, che ha affidato in comodato d'uso gratuito per due anni alla sezione "Colline del Centro" della condotta Slow Food di Palermo un'area di circa 500 metri quadrati (in cui si trova anche un fabbricato di legno) e la fornitura di acqua per uso irriguo. L'amministrazione comunale si è inoltre impegnata a concedere all'associazione una sede in cui i soci potranno fare riunioni ed allestire veri e propri laboratori del gusto.

L'accordo è stato firmato ieri presso il Municipio di Valledolmo alla presenza del sindaco Luigi Favari, del fiduciario di Slow Food Palermo Mario Indovina e di Ambrogio Vario, cerealicoltore e vicepresidente di Slow Food Sicilia.

Sono stati individuati tra i soci di Slow Food i tutor che gestiranno le attività agricole all'interno del parco urbano: si tratta di Calogero Vallone (grani antichi), Giuseppe Muscarella (piante aromatiche-officinali), Vincenzo Pisa (coltivazioni ortive), Orazio Gervasi e Marco Modica (leguminose). "Il nostro obiettivo - spiega Vario, a cui è stato affidato il coordinamento di tutte le attività - è di creare una vetrina vivente di grani antichi siciliani e una banca del germoplasma delle leguminose". Slow Food si occuperà anche del recupero dell'anfiteatro presente nell'appezzamento di terreno, che si trova a due passi dal sito in cui il Comune di Valledolmo organizza ai primi di maggio "Le giornate dell'agricoltura". 

"Auspichiamo - conclude Vario - che l'anfiteatro, finora mai utilizzato, possa diventare sede di didattica per la valorizzazione di una sana alimentazione e delle colture autoctone. Il tutto in sinergia con la fiera agricola che l'amministrazione comunale organizza da diversi anni". Un'iniziativa in linea con la mission di Slow Food, che promuove, diffonde e difende la cultura della sana alimentazione - anche attraverso la sensibilizzazione delle istituzioni - di produttori e consumatori. 

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