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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

E' morta Simona Mafai, simbolo della sinistra siciliana

L'ex senatrice e consigliere a Sala delle Lapidi con il Pci avrebbe compiuto 91 anni a luglio. Nata a Roma, si era trasferita a Palermo negli anni '50. Nei giorni scorsi era stata colta da un inctus. La camera ardente è stata allestita a Villa Niscemi

La sinista perde uno dei suoi volti storici. E' morta a Palermo Simona Mafai. L'ex senatrice e consigliere a Sala delle Lapidi con il Pci avrebbe compiuto 91 anni a luglio. Nei giorni scorsi aveva avuto un ictus mentre lavorava al pc. Nata a Roma, si era trasferita in Sicilia negli anni '50.

Era la seconda delle tre figlie di due artisti, il pittore Mario Mafai e la pittrice e scultrice Antonietta Raphael. Con le sorelle Miriam, che è stata anche la prima presidente donna della Federazione nazionale della stampa, e Giulia era stata espulsa dalla scuola pubblica dopo le leggi razziali del 1938. Da Genova, dove la famiglia si era trasferita, è ritornata a Roma dopo la caduta del Fascismo. Ancora giovanissima, è diventata una militante del Pci. Ha ricopiato i Quaderni dal carcere di Antonio Gramsci prima di assumere incarichi nel partito. Quindi l'incontro con un giovane dirigente del Pci siciliano, Pancrazio De Pasquale, che ha sposato nel 1952 e da cui ha avuto due figlie. La vita l'ha portata prima a Messina e poi a Palermo. In Sicilia è stata protagonista delle lotte per il divorzio e l'aborto. Nel 1976 è stata eletta al Senato, dove è rimasta fino al 1979. Nel 1980 è approdata al Consiglio comunale di Palermo come capogruppo del Pci.

A Simona Mafai si deve una campagna sui grandi appalti del Comune culminata con il rinvio a giudizio e la condanna di Vito Ciancimino. All'impegno politico si è sempre associata una grande curiosità culturale. Simona Mafai è tra le fondatrici con la fotoreporter Letizia Battaglia della rivista di cultura "Mezzocielo". Nell'ultimo numero c'è anche un suo articolo ("La battaglia delle parole") in cui analizza l'uso di alcuni termini del linguaggio politico come "popolo", "cambiamento" e "sovranità".

"La scomparsa di Simona Mafai - dice il sindaco Leoluca Orlando - è la scomparsa di una protagonista della vita culturale e politica del nostro Paese, fortemente legata alla Città di Palermo, nella quale ha promosso in tempi lontani battaglie profetiche per i diritti di tutti e per i diritti in particolare delle donne. L'impegno di Simona Mafai, in coerenza con prestigiosissimi suoi familiari del mondo dell'arte e della cultura, è stato un dono alla comunità nazionale e in particolare alla comunità di Palermo, una città che oggi è certamente cambiata sul versante della sensibilità per i diritti anche grazie alle sue battaglie. La gratitudine e l'ammirazione in questo momento si unisce al cordoglio per i suoi familiari e per tutti coloro che hanno condiviso, anche non conoscendola personalmente, le sue coraggiose battaglie".

La camera ardente è stata allestita a villa Niscemi, la sede di rappresentanza del Comune. Sarà aperta al pubblico a partire dalle 15.30. I funerali laici si terranno lunedì alle 12.30 sempre a villa Niscemi.

Il segretario del Pd siciliano Davide Faraone ricorda Simona Mafai come "una delle energie migliori della Sicilia. Le sue battaglie civili in favore delle donne, il suo impegno vero contro la mafia, la sua passione politica e i suoi scritti su Mezzocielo restano patrimonio di chi non si arrende, di chi pensa che le idee possano cambiare il mondo, di chi non crede che la Sicilia sia irredimibile".

“Con la morte di Simona Mafai se ne va una figura storica della sinistra siciliana, una coscienza critica di Palermo e una donna sempre impegnata per l’emancipazione femminile e la trasparenza delle istituzioni”. Così in una nota il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè.

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