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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Nessun abuso d'ufficio", assolta Silvana Saguto

L'ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo era accusata di avere nominato un coadiutore giudiziario in aggiunta a un amministratore giudiziario nella gestione del complesso Torre Artale di Trabia: "La giustizia esiste"

Assolta "perchè il fatto non sussiste". L'ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, è stata scagionata dall'accusa di abuso d'ufficio. La sentenza è stata emessa dal tribunale di Caltanissetta presieduta da Francesco D'Arrigo.

Saguto in questo processo era accusata di avere nominato un coadiutore giudiziario in aggiunta a un amministratore giudiziario nella gestione del complesso Torre Artale di Trabia. L'accusa aveva chiesto la condanna a un anno e quattro mesi. Per i legali della difesa, Giuseppe e Ninni Reina, si tratta "di un primo riconoscimento alla legittimità dell'operato della dottoressa Saguto".

"Sono contenta perché la giustizia allora esiste e i giudici continuano a guardarsi le carte come ho sempre fatto io. Ma oggi dico che aveva ragione Falcone quando sosteneva la separazione delle carriere. Allora non lo avevo capito, oggi sì", commenta all'Adnkronos Silvana Saguto. "L'accusa non guarda ai fatti veri - dice Saguto dalla sua abitazione a Palermo, dopo avere appreso della sentenza di assoluzione - Quando l'imputato fornisce le prove l'accusa deve anche considerare la richiesta di assoluzione, non lo deve ritenere riduttivo per la sua posizione".

Saguto si dice molto amareggiata anche e ritiene "l'assoluzione di oggi solo il primo passo. Già due tribunali mi hanno dato ragione. Quello amministrativo regionale e ora il Tribunale penale di Caltanissetta. Noi avevamo portato le prove della mia innocenza e l'accusa doveva avere l'ontesà intellettuale di chiedere l'assoluzione. Anche se ormai sono l'albero che e caduto l'accusa doveva verificare se l'albero aveva radici...".

Per Saguto l'assoluzione è anche il momento per togliere qualche sassolino dalle scarpe. "I tanti pareri positivi sul mio conto e le cose positive che ho fatto nella mia vita professionale - dice - sono stati cancellati dalla memoria di chi ha scritto che ero un magistrato da indicare come esempio per il resto d'Italia. Non credo che molti abbiano avuto questi elogi". 

E nel mirino c'è anche l'Anm. "Fu il giudice Palamara - dice - a espellermi dal Csm senza neppure ascoltarmi... Fui estromessa dalla magistratura senza mai essere ascoltata. E, sempre Palamara, che era alla guida dell'Anm mi espulse, anche qui senza sentirmi. Ma mi fece un favore perché abbiamo visto tutti cosa è l'Anm con le sue correnti. Non lo sapevo che di quella commissione faceva parte il dottore Palamara, l'ho letto. Era un fatto noto cosa fosse l'Associazione nazionale magistrati. Abbiamo visto cosa è l'Anm e cosa sono
le correnti, pure questo era un fatto noto. Non era noto che si arrivasse a tanto ma era noto che le correnti hanno sempre stabilito 
le nomine. Quando fui nominata presidente di sezione uno dei consiglieri del Csm di allora mi chiamò al telefono per chiedermi: 'a te che 
corrente ti porta?' e io risposi che non mi portava nessuna corrente".

Silvana Saguto resta ancora sotto processo, sempre a Caltanissetta, per presunti illeciti sulla gestione dei beni confiscati alla mafia e le nomine di amministratori giudiziari. I reati contestati vanno dalla corruzione al falso, dall'abuso d'ufficio alla truffa aggravata.

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