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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Palazzo Reale-Monte di pietà

Gucci, Prada e Louis Vuitton: scoperto bazar di merce falsa a Ballarò

Blitz della Finanza: scovato un deposito dove erano erano custoditi oltre 22 mila articoli di pelletteria, abbigliamento ed etichette assortite. Denunciato un senegalese. Si tratta del quarto laboratorio clandestino scoperto a Palermo dall’inizio dell’anno

La guardia di finanza ha scoperto nel cuore di Ballarò un intero deposito di merce falsa. All'interno del locale erano custoditi oltre 22 mila articoli di pelletteria, abbigliamento ed etichette assortite. Il deposito era privo di alcuna autorizzazione per l’utilizzo commerciale e strategicamente si trovava in una zona difficilmente penetrabile dalle forze dell’ordine.

Al momento dell’ingresso nel magazzino, i finanzieri del nucleo di polizia tributaria si sono trovati di fronte a un vero e proprio bazar: un assortimento di borse dalle molteplici marche, e poi scarpe, cinture di note marche tra cui Gucci, Prada, Hogan, Chanel e Louis Vuitton, Blauer pronte per essere smistate ai venditori al dettaglio ma anche etichette utilizzate per trasformare degli anonimi capi di abbigliamento in articoli griffati.

Si tratta del quarto caso di laboratorio clandestino scoperto a Palermo dall’inizio dell’anno e conferma il cambiamento di strategia dei gruppi criminali attivi nel settore che rispetto al passato, quando si rifornivano di merce contraffatta e rifinita da altre regioni italiane, hanno ritenuto più vantaggioso dal punto di vista economico spostare in loco una parte della produzione, riducendo così il rischio di essere controllati dalle forze dell’ordine durante il trasporto.

L’enorme quantitativo di merce sequestrata, era già stato impacchettato in appositi involucri, pronti per essere ceduti ai venditori al dettaglio e destinati a essere immessi sul mercato del falso palermitano, anche in vista dell’imminente stagione estiva, per un guadagno complessivo di oltre 200 mila euro. Il deposito clandestino è risultato gestito da un senegalese di 34 anni, che è stato denunciato alla Procura della Repubblica per i reati di fabbricazione e commercializzazione di materiale contraffatto e per ricettazione: rischia pene che vanno dai due agli otto anni.

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