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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cinisi

Sequestro depuratore di Cinisi, il sindaco è con la cittadinanza: "Fatto grave"

L'amministrazione ha presentato due esposti: uno alla Procura della Repubblica e l'altro alla Corte dei Conti. Previsto inoltre un impegno di 100 mila euro per tamponare i danni e intervenire sul sistema fognario

Quarantotto ore dopo il sequestro preventivo del depuratore di Cinisi, operato dalla Guardia Costiera di Terrasini dopo le diverse denunce presentate da organi di stampa locale e forze politiche, il sindaco Giangiacomo Palazzolo decide di parlare e di schierarsi al fianco della società civile: "Penso che una giovane amministrazione appena arrivata non debba avere timore di scoprire le problematiche ma al contrario debba impegnarsi per la loro risoluzione. Per questo ho ritenuto doveroso presentare due esposti uno alla Procura della Repubblica e l'altro alla Corte dei Conti. Diversi milioni di euro sono stati impegnati per il pennello a mare (di cui non c'è traccia per due terzi). L'amministrazione inoltre intraprenderà tutte le azioni civili necessarie per difendersi dai danni subiti. Sentendoci parte integrante dell'attività svolta, che parte da denunce ben specifiche, questa amministrazione non intende presentare atti di impugnazione avverso la misura cautelare reale. In altre parole, qualora la Procura convalidasse il sequestro il Comune non presenterà nè riesame nè appello".

Il sindaco tranquillizza i suoi concittadini sotto il profilo dell'inquinamento: "Si sono violati determinati parametri ma mai al punto tale da poter sfiorare una responsabilità penale da parte dell'ente. Una magra consolazione ma questo depuratore, nonostante tutto, riesce comunque a fare una parte del suo lavoro trattando i reflui", dichiara Palazzolo. 

Il sequestro. Durante la conferenza stampa indetta ieri sera presso il Municipio il primo cittadino ha fatto come prima cosa chiarezza sui fatti del 1 dicembre: "Si tratta di un sequestro su iniziativa quindi adesso la palla è passata al pubblico ministero che dovrà chiedere la convalida al gip. Questi sono i passaggi processuali che ci saranno. Il sequestro è avvenuto sia per un'esigenza probatoria (da quello che si evince dal verbale sembra che il problema sia la realizzazione, o forse sarebbe il caso di dire la mancata realizzazione, del pennello a mare) e poi c'è anche un sequestro preventivo cioè finalizzato a evitare il perpetuarsi di ulteriori danni.

Le indagini. Sono due i filoni su cui si sta indagando. "Il primo - spiega Giangiacomo Palazzolo - riguarda l'episodio straordinario di settembre, quando furono sversati a mare dei liquami e ci fu una denuncia del M5s e dei giornali locali" (TerrasiniOggi e CinisiOnline in primis). L'altro filone, invece, riguarda un problema più strutturale: il pennello a mare". "Esiste solo un pezzo del pennello a mare, circa 300 metri (un terzo). Mentre non si hanno notizie nè dei 650 metri a seguire nè del diffusore, ovvero la parte centrale, quella più importante che ha un prezzo notevole", continua il sindaco. Il sindaco spiega poi di essere a conoscenza delle problematica che interessano il primo filone d'indagine: "Si sta indagando per fare chiarezza su una situazione specifica che si venne a creare all'interno del depuratore ma non posso riferire i particolari a causa del segreto istruttorio, posso solo dire che ho contribuito alla ricostruzione dei fatti".

"Venti giorni fa si è scoperto (la magistratura poi verificherà di chi è la responsabilità) che la via Cracchiolo e la via Federico II scaricano direttamente a mare. La conduttura piuttosto che essere attaccata al pozzetto delle acque nere risultava attaccata al pozzetto delle acque bianche. Fatto grave perchè tra le altre cose questo vuol dire che da tanti anni queste due vie scaricano a mare. C'è l'impegno di spesa per fare i lavori e rimediare, cosa che ancora non è avvenuta. Previsto un impegno di 100 mila euro (che i consiglieri di maggioranza) per tamponare la situazione venutasi a creare negli anni. L'impegno dell'amministrazione in questi mesi è stato inoltre massiccio per non perdere il finanziamento di 6 milioni e 800 mila euro per l'adeguamento del depuratore. Il progetto allo stato in cui l'amministrazione attuale l'ha trovato rischiava di far perdere il finanziamento. Siamo in attesa della conferenza al Genio civile (che si terrà prima del 31 dicembre) per sapere se avremo il finanziamento", conclude Palazzolo.

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