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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Libertà

Anziani legati, sedati e maltrattati: sequestrate case di riposo "lager"

Le indagini iniziate dopo la denuncia di un'infermiera. La polizia è intervenuta nelle strutture gestite da due donne. Gli ospiti arrivavano a “saltare” i pasti, venivano svegliati alle 4 del mattino e imbottiti di tranquillanti

Maltrattavano gli anziani, li legavano al letto con degli stracci e abusavano di psicofarmaci per sedare i più irrequieti. La polizia ha sequestrato preventivamente due strutture di accoglienza per anziani (LEGGI I NOMI E I RETROSCENA) in centro, diventate il terrore di degenti e dipendenti. Due donne, madre e figlia in qualità di gestore e titolare delle due strutture, dovranno rispondere dei reati di estorsione aggrava e in concorso di maltrattamenti e abbandono di persona incapace. Le indagini, condotte dalla sezione Investigativa del commissariato Libertà, sono partite dalla denuncia di un'infermiera non più disposta a subire le vessazioni delle imprenditrici (LOCALI COME UNA DISCARICA - VIDEO).

Gli elementi venuti fuori dalle indagini della polizia, che si è avvalsa di intercettazioni, sopralluoghi, perquisizioni e accertamenti vari, descriverebbero un “tale livello di crudeltà e disumanità - spiegano dalla Questura - difficilmente riscontrato in episodi analoghi e anche perché a gestire la ‘cura’ dei ricoverati non c’era personale qualificato, bensì badanti camuffati da infermieri”. Alcuni di loro, dopo la decisione di una collega di raccontare tutto alle forze dell’ordine, hanno seguito la stessa strada denunciando gli abusi dopo aver ricevuto le minacce di un licenziamento in tronco qualora si fossero rifiutati di rispettare le disposizioni arrivate dalle due donne. Da qui la denuncia per estorsione aggravata in concorso.

L’aria che si respirava nell’ambiente, con ogni probabilità, non era la più consigliata per la degenza degli anziani: “Denutrizioni e malnutrizioni, somministrazioni mediche inappropriate e senza indicazione terapeutica, reazioni punitive - aggiungono dalla Questura - nei confronti di chi si sospettava avesse denunciato le vessazioni alla polizia e mancato ricorso a cure mediche ospedaliere”. Sarebbero solo alcuni dei comportamenti che avrebbero segnato profondamente la vita degli ospiti delle due strutture. Tra le azioni più crudeli la sveglia imposta alle 4 del mattino, la chiusura sottochiave di chi avesse tentato di ribellarsi, arrivando a immobilizzare gli anziani a sedie e letti con lacci e stringhe. Sarebbe accaduto che gli anziani saltassero per giorni i pasti e, spesso, il latte della colazione sarebbe stato “allungato” con acqua di rubinetto su disposizione della titolare.

Chi non si piegava a questo modo di “lavorare” veniva sballottato da una struttura all’altra, così da evitare che potesse raccontare ciò che avveniva lì dentro agli agenti di polizia giudiziaria che arrivavano a fare visita. Pianti e urla di dolore degli anziani, a qualsiasi ora del giorno e della notte, non diventavano elementi utili per approfondire l’indagine medica. E invece di chiedere l’intervento di personale sanitario specializzato, gli ospiti sarebbero stati sedati con tranquillanti e psicofarmaci, di cui avrebbero fatto uso con disinvoltura così come disposto dai superiori agli infermieri. “Una delle remore alla massiccia somministrazione di psicofarmaci - concludono dalla Questura - sarebbe stata legata al rischio che i parenti dei degenti, durante le visite, potessero notare un eccessivo sopimento del congiunto”.

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