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Cronaca

Iva non versata per oltre 1 milione, sequestrati i beni della "Giaconia srl"

Si tratta dell'azienda madonita che opera nel settore della grande distribuzione che vanta numerosi supermercati nella Sicilia occidentale sotto la propria insegna e in affiliazione a grandi gruppi come Conad, Conadcity, Margherita, Mstore, Superstore, Todis, Bimbostore, Toys-Bimbostore per un totale di 38 punti vendita e circa 400 dipendenti

Un sequestro di beni preventivo è scattato nei confronti della "Giaconia srl", azienda madonita nel settore della grande distribuzione organizzata. L'azienda ha sede a Petralia Sottana e vanta numerosi supermercati nella Sicilia occidentale sotto la propria insegna e in affiliazione a grandi gruppi come Conad, Conadcity, Margherita, Mstore, Superstore, Todis, Bimbostore, Toys-Bimbostore per un totale di 38 punti vendita e circa 400 dipendenti. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri "per il mancato versamento di un milione e 166 mila euro di Iva del 2013, accertata dall'Agenzia delle entrate". 

Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal gip Michele Guarnotta del tribunale di Termini Imerese. "Essendo l’importo dovuto all’erario ben superiore alla soglia minima di punibilità, fissata in 250.000 euro - si legge in una nota dei carabinieri - la Procura della di Termini Imerese, diretta da Alfredo Morvillo, ha ravvisato responsabilità in capo al rappresentante legale del gruppo".
 
L’attività investigativa dei carabinieri del gruppo di Monreale, coordinata dal sostituto procuratore di Termini Imerese Annadomenica Gallucci, ha consentito "dopo mesi di ininterrotto lavoro, di mappare tutto il patrimonio mobiliare e immobiliare del gruppo e, in particolare, di individuare, presso un istituto di credito palermitano, titoli di credito bancari, oggi sottoposti a sequestro preventivo ai fini dell’eventuale confisca per l’importo corrispondente all’imposta evasa".

LA REPLICA DELLA GIACONIA SRL - "In merito alle notizie di stampa diffuse in data odierna va immediatamente chiarito che il presupposto in base al quale è stato disposto il sequestro preventivo in danno alla Giaconia srl è errato come si desume dalla dichiarazione annuale IVA 2014 relativa all’anno 2013. Dall’esame di da tale documento, si rileva che la dichiarazione presentata espone un debito d’imposta di € 89.338,00, ammontare quest’ultimo di gran lunga inferiore al limite di € 250.000,00 previsto dalla legge, come soglia di punibilità. In ordine a tale saldo IVA, va precisato in oltre che in data 29 settembre 2014 (data quest’ultima antecedente a quella prevista dalla legge per il versamento dell’acconto 2014) la società ha effettuato, a deconto del debito IVA 2013, un ulteriore versamento di € 39.438,00, riducendo così l’importo ancora dovuto per l’anno 2013 ad € 49.900,00, già regolarmente pagato il 16/09/2015. Quanto esposto dimostra in maniera inequivocabile, l’incomprensibile errore di comunicazione effettuato dall’Ufficio che ha comunicato il mancato versamento di IVA per un importo di € 1.166470,58 a fronte di un debito (€ 49.900,00) di gran lunga inferiore alla soglia di punibilità. Precisa inoltre la Soc. Giaconia srl, che per tutte le imposte dovute, sono in essere piani di rateizzazione autorizzati dalla stessa Agenzia delle Entrate, e regolarmente pagate 'Per tutti i danni conseguenti agli errori di comunicazione, – dice l’avvocato Cinzia Di Vita - la Giaconia srl si riserva di tutelare le proprie ragioni presso gli uffici delle competenti autorità'". 

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