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Cronaca

Bancarotta fraudolenta, guardia di finanza sequestra il Teatro Zappalà

Le Fiamme Gialle hanno dato esecuzione a un provvedimento disposto dal Gip nei confronti degli amministratori di una cooperativa "per aver sottratto al patrimonio della società in fallimento le strutture del noto 'Gran Teatro Tenda', per un valore quantificato in 760 mila euro"

Bancarotta fraudolenta: con questa accusa la guardia di finanza ha sequestrato il Teatro Franco Zappalà. Le Fiamme Gialle hanno appena dato esecuzione a un provvedimento disposto dal Gip del Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti degli amministratori di una cooperativa di Palermo, "per aver sottratto al patrimonio della società in fallimento le strutture del noto 'Gran Teatro Tenda', per un valore quantificato in 760 mila euro". Agli indagati - Antonio e Franco, padre e figlio - viene contestato il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione, "per aver distratto dall’attivo della procedura fallimentare il compendio aziendale della società fallita".

Sequestrato lo Zappalà, le immagini del blitz | Video

Le indagini sono state avviate dopo la dichiarazione di fallimento della cooperativa, avvenuta nel luglio del 2017, storica società palermitana attiva nel settore della rappresentazione di spettacoli teatrali, e hanno fatto emergere come la società fallita, fosse di fatto gestita dal figlio dell’amministratore formale. Al momento dell’avvio della procedura fallimentare sono stati rinvenuti solo pochi beni di scarso valore economico a fronte di un passivo di oltre un milione di euro, perlopiù nei confronti dell’Erario. 

"E' stato quindi necessario - dicono dalla guardia di finanza - esaminare meticolosamente la documentazione della società per ricostruire tutte le poste contabili e di bilancio e scoprire che questa si era spogliata della proprietà del teatro stesso e di tutte le attrezzature funzionali e necessarie all’allestimento degli spettacoli. In particolare il “Gran Teatro Tenda” e le attrezzature erano state cedute all’amministratore formale a compensazione di un credito in realtà inesistente, in quanto scaturito da un finanziamento soci trascritto soltanto contabilmente.  
Gli accertamenti hanno consentito ai militari della Finanza di riscontrare come le attrezzature e lo stesso teatro fossero poi stati affittati a ulteriori due società costituite ad hoc ed utilizzate per continuare l’attività teatrale sfruttando il patrimonio della società fallita".

Il Teatro Franco Zappalà  - sottoposto a sequestro - verrà gestito da un amministratore giudiziario appositamente nominato dal giudice.

 

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