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Cronaca

“Favorì Brusca”, sequestrati beni per sette milioni di euro a imprenditore

Condannato per associazione mafiosa. La guardia di finanza ha scoperto che aziende e immobili intestate a familiari in realtà erano riconducibili a lui. Confiscate un'azienda, 30 ville e 5 conti correnti

Sequestrati beni per circa sette milioni di euro a un imprenditore già condannato, con sentenza definitiva, per il reato di associazione mafiosa. L’uomo ha favorito a suo tempo il noto boss Giovanni Brusca nel periodo della sua latitanza. Le fiamme gialle del comando provinciale della guardia di finanza hanno dato esecuzione al decreto di sequestro emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal tribunale, sezione Misure di prevenzione.
Sottoposto nel 2002 alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per la durata di tre anni, l’imprenditore ora colpito dalla misura patrimoniale era emerso nelle indagini svolte 2005 dal Gico (il gruppo investigativo criminalità organizzata) della guardia di finanza per i reati di associazione di tipo mafioso, riciclaggio, estorsione e trasferimento fraudolento di valori, conclusesi nel dicembre 2008 con un maxi sequestro di patrimoni del valore di diverse decine di milioni di euro.

“A ulteriore sviluppo di questo filone investigativo – spiegano gli inquirenti - ancora il Gico nel marzo  2010 - ha di propria iniziativa avviato indagini economico-patrimoniali nei confronti di alcuni familiari dell’imprenditore, sospettati di essere suoi prestanome nella gestione di aziende ed investimenti, che hanno dimostrato la notevole sperequazione fra la loro posizione reddituale ufficiale e le disponibilità finanziarie e patrimoniali agli stessi  riferibili”. Le accurate investigazioni svolte dalle fiamme gialle hanno consentito di appurare l’interposizione dei suddetti familiari nella gestione di aziende e nella titolarità di beni immobili e di posizioni bancarie nella effettiva disponibilità dell’imprenditore. Attesa la constatata sproporzione del valore economico di tali disponibilità rispetto alle ordinarie capacità economiche dei fiduciari, nonché i loro intimi legami con l’imprenditore, il complesso dei beni e delle utilità loro riferibili è stato segnalato competente Autorità giudiziaria che ne ha disposto il sequestro.

In esecuzione del provvedimento emesso dal tribunale, sono stati posti in sequestro le quote di partecipazione in una società di persone ed una ditta individuale entrambi operanti nel settore della distribuzione alimentare, 30 villette a Monreale, gran parte delle quali costituenti un unico complesso immobiliare, diversi terreni agricoli ed edificabili sempre a Monreale, 5 conti correnti bancari e disponibilità finanziarie in contanti. Per un valore complessivo che ammonta a circa sette milioni di euro.
 

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