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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

"L'Apcoa non deve pagare la Tari", Comune perde causa in Cassazione

Palazzo delle Aquile aveva intimato ad Apcoa il pagamento della tassa sui rifiuti, ma la società mantovana che gestisce le zone blu in centro si è opposta. Nella sentenza della Suprema Corte si legge che "al concessionario è stata affidata la sosta tariffata e non la detenzione delle aree"

"L'Apcoa non deve pagare la Tari". Il Comune perde in Cassazione la causa contro la società mantovana che gestisce alcune zone blu in centro. Palazzo delle Aquile aveva intimato ad Apcoa il pagamento della tassa sui rifiuti. 

La sentenza riguarda la Tarsu del 2011, per un importo di 437.605 euro. Il calcolo era stato effettuato dall'ufficio Tributi per l'occupazione degli stalli nelle zone P2, P4, P19 e P20 (una forma di compensazione per il project financing con cui è stato realizzato il parcheggio sotterraneo del Tribunale).

La società, che aveva fatto ricorso anche davanti ai giudici tributari, ha impugnato l'accertamento. Prima le commissioni tributarie, adesso la Cassazione hanno annullato il provvedimento. Nel ricorso, portato avanti dall'avvocato Alessandro Dagnino, si legge che "le aree gestite dall'Apcoa per conto del Comune non erano suscettibili di produrre rifiuti tassabili, essendo soggette a spazzamento e non a conferimento, e la Tarsu è un tributo che corrisponde al pagamento del servizio reso; non esisteva alcun obbligo giuridico, atteso che l'area era soggetta a spazzamento, il cui costo era pagato da tutti i cittadini: la richiesta di pagamento della Tarsu rappresentava una duplicazione di entrate per la medesima causale".

Dal Comune erano partiti una serie di avvisi di accertamento con cui si chiedeva di pagare la tassa dei rifiuti a partire dal 2007. La somma complessiva in bilancio è di 5,5 milioni di euro. Adesso il primo ricorso è finito in Cassazione e a cascata arriveranno le altre pronunce dello stesso tenore. "Il Comune - si legge nella sentenza della Suprema Corte - ha affidato al concessionario solo la gestione del servizio di sosta tariffata e non anche la concessione o la detenzione dell'area. Il ricorso deve essere, conseguentemente, rigettato". 

Con riferimento alla decisione della Cassazione, il dirigente del settore Tributi sostiene che "l'Apcoa ha provveduto alle comunicazioni di rito per l'autodenuncia del tributo dovuto, tramite il proprio legale rappresentante, per lo stesso tributo per gli anni dal 2014 al 2019 inclusi, specificando che trattasi 'di stalli adibiti a parcheggio auto a Palermo ricadenti nelle zone P2, P4, P19, P20'". Quindi secondo il Comune la sentenza non ha stabilito che "Apcoa non deve pagare la Tari".

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