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Cronaca

"Chi sporca, paga": il cittadino segnala, il vigile multa

Si tratta del seguito dell'iniziativa ideata da Palermo Social Street, che nei giorni scorsi ha inviato al Sindaco un petizione con duemila firme per chiedere di sanzionare chi abbandona rifiuti in città

Chi sporca, paga. E' questa la filosofia dietro l'operazione congiunta tra la polizia municipale ed il Comune per contrastare il degrado delle strade e punire chi getta rifiuti per terra. A renderlo noto è stato il comandante dei vigili urbani, Vincenzo Messina, d'intesa con il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore all'Ambiente Cesare Lapiana. Il provvedimento darà seguito all'iniziativa di Social Street Palermo, che ha inviato all'Amministrazione una petizione con duemila firme per chiedere di multare chi abbandona rifiuti per le strade.

"Questa iniziativa - aveva dichiarato Orlando - per un verso è terreno fertile di innovazione su cui Palermo può crescere e, per altro verso, serve da stimolo alla campagna di sensibilizzazione della città che stiamo mettendo in campo". Detto fatto. Non sono ancora note le modalità con le quali verrà attivata la procedura e al momento, sia dalla polizia municipale che dal gruppo Palermo Social Street, preferiscono non dare alcuna anticipazione. Ma un primo passo è stato fatto: i cittadini potranno segnalare alla polizia municipale chi sporca la città, permettendo così di prendere provvedimenti. L'iniziativa segue all'incontro avuto nei giorni scorsi a Villa Niscemi con la rete Palermo Social Street, che ha presentato al Sindaco la petizione.

"L'obiettivo - spiegano da Palermo Social Street - è creare un precedente e sensibilizzare i cittadini su un problema. Noi non abbiamo alcun potere decisionale su quelle che saranno le procedure, né tantomeno sulle modalità adottate per sanzionare chi sporca la città o gli importi. Abbiamo semplicemente voluto sollevare un problema - concludono - che è sotto gli occhi di tutti. Sicuramente abbiamo pensato di proporre una campagna di sensibilizzazione per Palermo, da portare anche nelle scuole".

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