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Continua l’ondata delle occupazioni, gli studenti: “Proteste costruttive”

Dopo il liceo scientifico Cannizzaro di via Arimondi altre scuole si sono unite alla protesta: i licei Umberto I e Regina Margherita e l'istituto Nautico Gioeni Trabia. A rischio il Vittorio Emanuele II e il Croce. Lettera aperta di Avanti

L’onda delle occupazioni continua in città e non sembra volere arrestarsi. Anzi. Dopo il liceo scientifico statale Cannizzaro di via Arimondi altre scuole oggi sono state occupate: il liceo classico Umberto I, quello psico-pedagogico Regina Margherita e l’istituto Nautico Gioeni Trabia. E ci sono tutti i presupposti perché le occupazioni si espandano domani anche ai licei Vittorio Emanuele II, Garibaldi, Benedetto Croce, Dolci e poi agli istituti superiori Rutelli (dove è già in vigore l’autogestione), Volta e Marco Polo.

“Protestiamo – ha spiegato il rappresentante del Regina Margherita e portavoce del movimento Studenti Medi Palermo Federico Guzzo – perché è tempo di fare capire ai governanti che queste politiche di restrizioni e tagli non ci stanno bene. Gli studenti dunque coerentemente con quello che hanno prodotto in termini di mobilitazione contro il governo Berlusconi, dato che le politiche del governo Monti si muovono in assoluta continuità, continuano la lotta e anzi rilanciano la lotta”.

E a chi li accusa di non volere, semplicisticamente, studiare e andare a scuola Guzzo risponde: “Per noi le occupazioni sono momenti costruttivi e stiamo organizzando con i professori dei corsi alternativi a quelli normali per parlare di politica, arte, etc.”. Intanto domani 20 novembre alle ore 16 al Regina Margherita occupato si svolgerà una riunione a cui parteciperanno i rappresentanti delle scuole occupate o autogestite per stabilire le prossime giornate di lotta.

LETTERA APERTA DI AVANTI. Il presidente della Provincia Giovanni Avanti ha voluto inviare una "lettera aperta" agli studenti in protesta. "Noi guardiamo al mondo della scuola  con grande interesse, certi come siamo che i giovani rappresentano la più grande risorsa per il futuro del Paese. Siamo anche convinti che il sistema scuola necessità di investimenti sia per gli aspetti strutturali che didattici e che la spesa per l’istruzione non può mai essere considerata uno spreco. Ecco perché faccio affidamento alla maturità e alla consapevolezza degli studenti, ricordando loro di avere rispetto per la scuola anche come entità fisica. La scuola è un loro patrimonio. Lo è in ogni aspetto, perché come la loro casa, è contenitore di sogni, di aspirazioni, di ambizioni. E’ luogo di confronto e di passione, quella che anima la condivisione di idee e ideali". Giovanni Avanti, presidente della Provincia

"Ciascuno di noi ha ricordi di questo periodo che il tempo non cancella e che rimangono scolpiti come tappe fondamentali nel processo di crescita. A scuola gli individui diventano persone, cittadini, membri di una comunità perché questo è il tempo in cui diventa più chiaro il sistema dei diritti e dei doveri, è più forte la spinta alla partecipazione alla vita pubblica, inevitabile la contrapposizione con l’autorità, qualunque sia la sua connotazione. Uno dei padri della nostra Repubblica diceva di diffidare di chi a 18 anni non ha idee rivoluzionarie. Oggi più che mai si deve coniugare l’idea rivoluzionaria ai principi della democrazia, del rispetto, della legalità. Oggi più che mai, in un periodo in cui la crisi economica e la logica dei numeri condiziona la nostra vita sociale la vostra protesta e il vostro dissenso sono un monito che deve essere ascoltato. E rispettato. La protesta, condivisibile per molti aspetti, deve però restare un momento di approfondimento e di crescita delle coscienze e mai  sfociare in atti di vandalismo".

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