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Cronaca

Bimbi con i plaid in classe contro il gelo: "Studiare in queste condizioni è disumano"

Aule fredde non solo negli istituti superiori. Termosifoni spenti anche nell'Istituto comprensivo Perez-Madre Teresa di Calcutta e al nido Pellicano. La denuncia di una mamma: "Da lunedì non porteremo i nostri figli a scuola"

Si allunga la lista delle scuole palermitane al gelo. Aule fredde, a causa di guasti alle caldaie o agli impianti di riscaldamento, non solo negli istituti superiori ma anche nelle elementari e negli asili, nidi inclusi. E proprio nei giorni in cui le previsioni meteo annunciano l'arrivo di un nuovo picco del freddo. Termosifoni spenti all'Istituto comprensivo Perez-Madre Teresa di Calcutta, in via Maqueda, e al nido Pellicano, a Bonagia.

La mamma di un bambino di 6 anni che frequenta la scuola primaria del'istitito comprensivo Perez-Calcutta racconta a PalermoToday: "Al secondo piano ci sono i riscaldamenti guasti e i nostri bimbi stanno in classe in preda al freddo e siamo stati costretti a mettere nei loro zaini dei plaid mentre tutto il resto della scuola è regolarmente riscaldato. Abbiamo deciso che da lunedì non faremo entrare i bimbi a scuola perché studiare in queste condizioni è disumano".

"Piove in classe e i riscaldamenti non funzionano": protesta all'asilo De Gasperi 

Situazione praticamente analoga al nido Pellicano. "In queste giornate di gelo - afferma la portavoce dei genitori Valeria Gangi - i nostri bambini e il personale vivono in una situazione di freddo costante all'interno della struttura. Dopo diversi solleciti la situazione rimane comunque invariata. Spero che il problema si risolva". Il nido è stato chiuso - causa ristrutturazione - per quasi 2 anni: ha riaperto il 15 novembre scorso. "Le carenze all'interno della struttura - continua la mamma - sono ancora tante: dal poco materiale didattico, ai riscaldamenti e alla mensa non funzionanti ma si è tentato di provvedere in qualche maniera a questi disservizi. Volevo ringraziare pubblicamente il consigliere Salvo Taranto che stamattina ha personalmente donato del materiale didattico alla scuola".

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Ma la lista delle scuole gelide è molto più lunga. Diversi gli istituti superiori al freddo, non solo in città ma anche in provincia. Solo ieri all'Itet Marco Polo gli studenti per protesta hanno abbandonato le aule dove erano in corso le lezioni.  Disagi vengono segnalati anche al liceo "Scaduto" di Bagheria, dove manca il certificato di prima accensione e quindi i riscaldamenti non possono essere utilizzati. Al "Rutelli" di via Paruta studenti e professori sono costretti a fare lezioni con coperte e scaldini. Mentre al liceo scientifico "Galilei", dal rientro dalle vacanze, i riscaldamenti sono stati accesi solo per tre ore su sei. "Sciopero" pure al "Failla Tedaldi" di Castelbuono. Oggi la protesta è iniziata anche al Liceo Regina Margherita di Palermo: gli studenti sono usciti in massa dalle classi dove i riscaldamenti non funzionano. A darne notizia è la Rete degli Studenti Medi, il sindacato studentesco, in prima linea in questa battaglia. "E' inaccettabile - dichiara Marta Sabatino dell'esecutivo provinciale - che le istituzioni non rivolgano un'attenzione particolare a situazioni del genere, in alcune scuole la temperatura nelle aule è arrivata addirittura a 6 gradi, quando il minimo previsto per legge è 20 gradi".

Sulla questione interviene anche la Regione. Lassessore Roberto Lagalla ha inviato una nota ai presidenti delle Città Metropolitane, ai commissari dei Liberi Consorzi e ai sindaci dei Comuni siciliani: “Le rigide condizioni climatiche del periodo determinano un intuibile stato di disagio che incide negativamente sulla regolare fruizione del diritto allo studio pregiudicando in questo modo la qualità dei servizi. Pur nella comprensione delle difficoltà economiche che investono gli enti territoriali, si vuole rammentare l’obbligo, posto dalle norme vigenti in capo ai gestori, di assicurare idonee e continuative condizioni di funzionamento degli istituti scolastici, anche in considerazione della vulnerabilità fisica dei soggetti più piccoli e fragili. Nel raccomandare ogni sforzo per garantire l’adeguata agibilità dei plessi scolastici, invito a segnalare tempestivamente particolari situazioni che pongano oggettivamente l’ente territoriale in condizioni di non potere garantire l’obbligatoria continuità del servizio”.



 

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