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Cronaca

Alla scuola “Raciti” parte il progetto “Legalità è Libertà”

Promosso dall'associazione "Liberisempre", punta a favorire percorsi educativi per i minori coinvolgendo anche le famiglie. Il procuratore Di Matteo: "Abbiamo l'obbligo morale di non deludere i giovani"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Per il progetto "Legalità è libertà" un protocollo d'intesa tra la scuola "Filippo Raciti" e l'associazione "Liberisempre" per favorire nei giovani atteggiamenti e comportamenti di legalità. La presentazione è avvenuta oggi presso il circolo didattico "Filippo Raciti di Borgo Nuovo in presenza del sostituto procuratore di Palermo Antonino Di Matteo e delle forze dell'ordine.Si tratta di un intervento che punta a favorire l'acquisizione di atteggiamenti e comportamenti rispettosi della legalità democratica e della convivenza civile, attraverso l'attivazione di percorsi educativi nelle scuole elementari e medie inferiori dei quartieri più a rischio della città di Palermo, tra cui anche Borgo Nuovo.

Proprio la "Filippo Raciti" è una di quelle scuole che più volte è stata bersaglio di pesanti raid vandalici. L'ultimo è stato quello in cui ignoti avevano distrutto completamente a colpi di martello tutti i servizi igienici della scuola.

"Iniziative come questa sono fondamentali affinché la lotta alla mafia e all'affermazione della legalità sia una rivoluzione che deve partire dalle nuove generazioni - afferma il procuratore Antonino Di Matteo -. Naturalmente è solo la prima tappa di un percorso educativo che i giovani devono fare con i loro insegnanti, coinvolgendo anche le loro famiglie. In tutto questo abbiamo l'obbligo morale e la forte responsabilità di non deluderli. Il principale scoglio da eliminare è oggi l'indifferenza perché è quella che crea le condizioni perché la mafia diventi sempre più forte".

"Non a caso stiamo partendo da una scuola che insiste in un quartiere periferico e difficile perché crediamo che il cambiamento debba partire da chi vive quotidianamente i problemi - afferma il presidente dell'associazione "Liberisempre" Mario Linguagrossa -. Lo scopo della nostra associazione è quello di dare ai ragazzi gli strumenti per avvicinarli alle istituzioni al fine di comprenderne l'importante ruolo e servizio che svolgono nella società".

"Lo sforzo è quello di creare i presupposti per accrescere nei bambini la cultura della legalità - sottolinea Isidoro Farina, referente del progetto dell'associazione Liberisempre -. Pertanto non vogliamo creare un contenitore vuoto ma l'affermazione di principi di corresponsabilità e creatività che richiederanno il coinvolgimento delle famiglie e delle associazioni che operano nel territorio. Abbiamo il dovere di fare riacquistare ai bambini credibilità nei confronti delle istituzioni che deve inevitabilmente passare dall'impiego di noi adulti".
"Come comunità di educatori abbiamo il dovere di costruire progetti di vita che infondano speranza anche a chi vive in territori difficili come questo - aggiunge il preside Fabio Passiglia -. Ci rivolgiamo principalmente a quelle famiglie e a quei ragazzi che sanno che esiste un mondo 'altro' dalla mafia e dalla illegalità".

"Non esistono le scuole di frontiera ma la scuola è diventata una frontiera - dice l'assessore comunale alla scuola Barbara Evola -. Attraverso l'impegno di noi adulti i ragazzi devono imparare a capire che i diritti come lo studio, avere un giardino dove giocare, il lavoro non sono frutto di favori ma di diritti veri e propri. La cultura della legalità si costruisce nel quotidiano a partire dai buoni esempi di noi adulti. Per questo mi auguro di lavorare insieme a tutte le realtà che credono in una società diversa per costruire una cultura altra".

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