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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Gli studenti boicottano i test Invalsi, aule deserte a Palermo: tutti al mare

Nella giornata in cui in tutte le scuole superiori d'Italia sono programmate le prove, gli studenti hanno deciso di non fare i quiz: "sono l'emblema di un modello di cultura e insegnamento aziendalista fondato su criteri di merito e competizione"

Aule deserte nelle scuole di Palermo nella giornata in cui in tutte le scuole superiori d'Italia sono programmate le prove Invalsi. Gli studenti hanno deciso di boicottare i quiz, ritenuti "emblema di un modello di scuola, cultura e insegnamento aziendalista fondato su criteri di merito e competizione". La campagna "Noinvalsi. Boicotta le Invalsi" sui social network ha raggiunto 10.000 adesioni in pochi giorni. Gli studenti dell'istituto tecnico per geometri "M. Rutelli" hanno bloccato gli ingressi alle aule e davanti a scuola hanno appeso uno striscione che dice: "Contro un Governo di falsi noi boicottiamo le Invalsi". Molte centinaia di studenti, invece che protestare in città, hanno raggiunto la spiaggia di Mondello.

“Ci opponiamo fermamente a questi quiz e alla riforma scolastica di matrice renziana - afferma Francesco Pillitteri - rappresentante d'istituto e lo facciamo con la stessa forza che ci animava a dicembre. Crediamo fermamente che un altro modello di scuola sia possibile e ci battiamo per essa 12 mesi l'anno. Ancora oggi, 12 maggio, gli studenti del coordinamento Studenti Medi Palermo dell'Istituto Tecnico per Geometri Rutelli fanno sentire la loro voce”.

Centinaia di altri studenti medi, invece, hanno deciso di invadere la spiaggia di Mondello preferendo trascorrere una giornata di socialità al mare piuttosto che sottoporsi alle prove lasciando quindi le aule scolastiche deserte.  Dopo esser scesi in piazza in centinaia in occasione dello sciopero generale nazionale della scuola lo scorso 5 maggio e aver bruciato in quell'occasione alcune schede riportanti test Invalsi, oggi gli stessi studenti hanno rinnovato la loro ferma opposizione a questi test a crocetta.

“Nella deriva aziendalista di cui è vittima tutto il sistema dell'istruzione pubblica il test Invalsi rischia di diventare un sistema punitivo, discriminatorio e omologante", spiega invece Maria Occhione, studentessa del Regina Margherita. "Essendo uguali per tutto il territorio nazionale vengono ignorate completamente le specificità che esistono tra scuola e scuola e le specificità che caratterizzano i singoli studenti. Riteniamo, inoltre, assurdo che si possa pensare di poter stabilire il valore degli studenti in base a dei superficiali quiz e che si riduca ad essi la nostra formazione. Annullare i test - conlcude - è il primo passo per combattere un modello di scuola che non ci rappresenta”.

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