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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Piazza verdi Teatro Massimo

Docenti e amministrativi in piazza contro la riforma della scuola

La mobilitazione è organizzata da Cisl Scuola, Flc Cgil, Uilscuola, SnalsConfsal e Gilda per "il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da sette anni e perché sia modificata la legge 107 del 2015, la cosiddetta 'Buona scuola'”

“Più valore al lavoro nella scuola”. E' all’insegna di questo slogan che docenti, personale Ata e dirigenti scolastici di tutta Italia domani scenderanno in piazza. La mobilitazione è organizzata da Cisl Scuola, Flc Cgil, Uilscuola, SnalsConfsal e Gilda per "il  rinnovo del contratto di lavoro scaduto da sette anni e perché sia modificata la legge 107 del 2015, la cosiddetta 'Buona scuola'”. La protesta si svolgerà con modalità diverse in ogni regione. In Sicilia, con due manifestazioni contemporanee fissate per le 15, che si terranno a Palermo (piazza Verdi)  e Catania (piazza Massimo).

“Lo stanziamento di una manciata di euro come il governo nazionale sembra voler fare, per rinnovare un contratto fermo da tanti anni, è un’inammissibile provocazione”, affermano Mimmo Milazzo e Rosanna La Placa, segretario generale e componente della segreteria con delega alle politiche scolastiche, della Cisl Sicilia. “Serve piuttosto andare in direzione opposta - rimarcano al sindacato  - con la valorizzazione delle professionalità e la contrattazione decentrata, necessaria per legare strettamente la produttività del personale e la qualità del servizio alla comunità”.

“La riforma della Scuola in Sicilia non è mai stata avviata. Gli insegnati lavorano in condizioni precarie e in strutture fatiscenti. Sono partite a rilento le assunzioni che riguardano il personale docente e il personale Ata è stato falcidiato dalla Finanziaria. Da dieci anni si aspetta il rinnovo contrattuale. Insomma una vera e propria emergenza nell’Isola”. Lo dice Claudio Parasporo, segretario generale della Uil Scuola, che aggiunge: “Chiediamo alla politica risposte immediate e concrete. Non possiamo più andare avanti cosi. Il settore della scuola, che dovrebbe garantire un’equa istruzione ai nostri giovani che sempre più spesso lasciano la Sicilia in cerca di occupazione, è allo sfascio”.

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