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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Tir, la protesta va avanti Confindustria: "Forzare i blocchi"

Il movimento "Forza d'Urto" comunica che lo sciopero andrà avanti. A nulla è servito l'incontro con i prefetti e Lombardo, che ha chiesto aiuto al premier Monti. Il Governatore contrario all'uso della forza

ORE 18 Confindustria chiede di forzare i blocchi, Lombardo non ci sta
Una serrata come contro-protesta, per rispondere al blocco degli autotrasportatori». Durissima la linea di Confindustria Palermo nei confronti delle manifestazioni di questi giorni. Confindustria chiede che "vengano forzati i blocchi e scortati dalle forze dell'ordine i camion e i tir che trasportano merci". "Questa protesta - si legge in una nota del consiglio direttivo - sta cercando di devastare il mondo della produzione legato alle imprese". Dice il presidente degli industriali palermitani, Alessandro Albanese: "Sempre più imprese stanno comunicando le procedure di cassa integrazione per il proprio personale. I nostri automezzi sono stati sequestrati dai manifestanti. I nostri autisti sono stati costretti a chiudere i camion e proseguire a piedi, deploriamo questi ricatti e violenze degni di una guerra civile".
''Atti di forza per rimuovere i blocchi? Spero e credo di no - Lombardo -. E' un movimento ampio che non è rappresentato da una persona o da gruppi e che sfugge al controllo. Rivolgo dunque un appello a chiunque partecipi ai blocchi di evitare degenerazioni e disagi alla gente''.

ORE 17,30
Il movimento "Forza d'urto" conferma i blocchi in Sicilia anche dopo il vertice alla Regione col governatore Raffaele Lombardo e i prefetti di Palermo e Catania.

ORE 16 Lombardo chiede aiuto a Monti
"Ho chiesto con una lettera un confronto col premier Monti su alcuni punti delle rivendicazioni poste dal movimento che sta protestando in Sicilia, dalle accise sulla benzina ai costi dei trasporti". Lo dice il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, a conclusione del vertice con i prefetti e le delegazioni dei manifestanti. E aggiunge: "Non credo che ci siano matrici politiche dietro la protesta. E' possibile però - aggiunge - che ci siano tentativi di infiltrazioni e strumentalizzazioni". E ancora:  "Non sta a me appurare se ci sono presenze mafiose tra i manifestanti, se ci sono lo accerterà la magistratura e adottera" le giuste sanzioni".

ORE 12,29 Benzina esaurita
A Palermo la benzina è ormai esaurita nei distributori. Solo poche stazioni di rifornimento hanno delle scorte e si registrano lunghe code come a un distributore in via Sciuti: le auto sono incolonnate a partire da viale delle Magnolie dove è impossibile il transito. Due vigili cercano a fatica di far transitare i bus. Scarseggiano le scorte di viveri nei supermercati, ma non è ancora emergenza.

Code ai distributori di benzina Foto PalermoToday

ORE 11,30 Quarto giorno di protesta: continuano i presidi
Volantinaggi, presidi e rallentamenti del traffico. Per il quarto giorno consecutivo anche a Palermo, così come in tutta la Sicilia, prosegue lo sciopero. Continuano i presidi davanti all'ingresso del porto e nei pressi della circonvallazione di via Oreto, dove i manifestanti hanno bloccato una trentina di mezzi pesanti, lasciando transitare solo le autovetture. Stessa scena all'altezza dello svincolo di Villabate, dove sono circa una trentina i mezzi fermi, e lungo lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento, all'altezza dello svincolo per Bolognetta. Sono una cinquantina, invece, quelli bloccati dai manifestanti nei pressi dello svincolo per Lercara Friddi, dove da ieri è in corso un altro presidio. La situazione è costantemente monitorata dalla Polstrada.

ORE 10 Incontro a Palazzo d'Orleans
Intanto oggi i delegati dell’Aias incontreranno a Palermo il presidente della Regione Raffaele Lombardo e i prefetti siciliani. “Presenteremo le nostre richieste'', ha annunciato il presidente dell'Aias, Giuseppe Richichi, la cui associazione è tra i promotori, insieme ai “Forconi”, del blocco dei Tir.  L'incontro, organizzato dai prefetti siciliani, è previsto per le 10 a Palazzo d'Orleans. "Il problema - ha detto Richichi - non è di facile soluzione''.

Confindustria: "Anche la mafia dietro alla protesta"
Dietro la protesta degli autotrasportatori ci sarebbe anche la mafia. E’ questa la denuncia che arriva da Confindustria e da undici associazioni di categoria che si sono dissociate dalla protesta. Una lettera è stata inviata al presidente del governo Mario Monti per spiegare che “le ragioni delle imprese rischiano di essere strumentalizzate della peggiore politica e di sfociare in un ribellismo inconcludente aperto anche alle infiltrazioni della criminalità, sia quella organizzata che quella spicciola”. La lettera porta la firma dei leader di Confartigianato, Confagricoltura, Confederazione italiana agricoltori, Cna Sicilia, Casartigiani, Confai Sicilia, Confcommercio, LegaCoop, Confesercenti Sicilia, Confcooperative, Unicoop.

"L'allarme è giustificato". Ne è convinto il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo che concorda con l'allarme lanciato dagli industriali "al quale dovrà darsi la massima attenzione, perchè se Confindustria ha questo tipo di cognizione del problema la cosa è della massima serietà e non può essere trascurata".

''Sono gravi le dichiarazioni da parte di Confindustria Sicilia, per questo inizio lo sciopero della fame''. Lo scrive, in una nota, Martino Morsello, uno dei rappresentanti dei Forconi di Palermo. ''Con sdegno - spiega - il nostro movimento denuncia una campagna denigratoria del presidente degli industriali siciliani, Ivan Lo Bello, e dei rappresentanti di categoria, per le gravi dichiarazioni diffamatorie, dove parlano di infiltrazioni di mafia dietro il Movimento dei forconi''.

IERI
Per motivi di ordine pubblico dovuti la capitaneria di porto di Palermo ha disposto la chiusura del varco principale di accesso all'area portuale. La situazione è sempre più critica: a causa del blocco ai caselli autostradali, ma anche lungo le arterie delle statali, iniziano a scarseggiare già le scorte di viveri nei supermercati e la benzina. Lunghe code ai distributori di benzina in città (guarda foto): da corso Calatafimi a via Oreto (guarda video), da viale Campania (dove è stato necessario l’intervento della polizia) a Tommaso Natale. Gli autotrasportatori dell'Aias, che hanno organizzato la protesta, hanno annunciato che lo sciopero proseguirà almeno fino a venerdì, 20 gennaio.

I "BAGARINI" DELLA BENZINA. C'è chi approfittando della situazione ha pensato di lucrarci su. Un lettore di PalermoToday, che preferisce non vedere pubblicato il suo nome, segnala che "vicino a un distributore di corso Calatafimi sono spuntati i bagarini della benzina". Ecco cosa racconta il lettore: "C'era un signore che urlava 'benzina, benzina' alle auto incolonnate nel traffico, un automobilista si è fermato gli ha dato dei soldi ed ha avuto un bidone da venti litri".

I BLOCCHI. In città il presidio è davanti all'ingresso del porto e nei pressi della circonvallazione, all'ingresso di via Oreto e all'altezza dello svincolo di Villabate. Lungo lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento, all'altezza dello svincolo per Bolognetta, hanno manifestato un centinaio persone e una quarantina di mezzi pesanti. “La protesta “sta andando avanti in maniera egregia. Lo dimostra - dice Franco Calderone di Forza d’Urto - il fatto che spontaneamente la gente si è unita a noi, dandoci la possibilità di organizzare un altro presidio sulla Palermo-Agrigento. Non si capisce, però, perchè la nostra protesta venga criminalizzata”.

I PRECEDENTI. Tre giorni fa la protesta ha bloccato il porto e l’ingresso dell’autostrada. Ieri, invece i tir si sono spostati sulla statale Palermo-Sciacca. Mentre alle 15 un gruppo di autotrasportatori insieme con altri pescatori, che a sorpresa si sono uniti alla protesta, ha occupato il passaggio a livello della stazione di Santa Flavia, vicino a Bagheria. Alla manifestazione hanno aderito non solo gli autotrasportatori dell'Aiaf che da lunedì presidiano mezza Sicilia contro il caro benzina ma anche gli agricoltori del "Movimento dei forconi" e i pescatori di Porticello. Trenitalia, come fa sapere in una nota, ha attivato un servizio sostitutivo con bus. Alcuni pescatori hanno denunciato di avere rischiato di essere travolti dal treno (guarda il video) che "si è fermato solo all'ultimo istante". Cancellati 30 treni.


 

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