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Cronaca

Laboratori di analisi contro la Regione, da oggi esami a pagamento

La protesta contro i tagli delle tariffe che riduce i rimborsi ai privati anche del 40 per cento. Dura reazione dell'assessore Borsellino: "Chi fa pagare deve assumersi la responsabilità del gesto". Oggi previsto un nuovo incontro

Inizia oggi il nuovo sciopero dei laboratori di analisi in Sicilia che protestano contro il nuovo tariffario nazionale dei rimborsi sulle prestazioni, con tagli fino al quaranta per cento. Secca la replica dell’assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino. “Sono disponibile a ogni confronto e a portare avanti ogni proposta ragionevole  tenendo presente che la Regione segue norme, sentenze e vincoli di bilancio. L'applicazione del tariffario nazionale è dovuta”.

Il decreto, pubblicato in gazzetta ufficiale, prevede sforbiciate fino al 40 per cento sulle 50 prestazioni di laboratorio più richieste in Sicilia. Riguarda i rimborsi delle prestazioni per tutte le strutture sia pubbliche che private. “Ma sono questi ultimi  - secondo i sindacati - a patirne gli effetti maggiori”.

Oggi pomeriggio è fissato un incontro. “Far pagare le prestazioni a carico del servizio sanitario nazionale - ha detto l’assessore - è un grave disservizio verso i cittadini e chi lo fa deve assumersene la responsabilità. Ricordo che le strutture accreditate sono contrattualizzate con il Servizio sanitario ed operano per conto dello stesso. Altre regioni - aggiunge - che hanno mantenuto tariffe maggiori per alcune prestazioni, potevano farlo solo se a carico del proprio bilancio regionale e non del fondo sanitario".

"Gli Uffici hanno valutato, con le categorie interessate, ogni possibile soluzione. Ma la loro percorribilità è sostanzialmente subordinata al reperimento di risorse, in atto non previste nel Bilancio regionale, o, per quanto attiene alla modifica del decreto ministeriale, ad un percorso dall'esito comunque subordinato ad un confronto con il Ministero. Questo governo ha già assunto l'impegno di mantenere invariati gli aggregati di spesa per il settore, nonostante minori trasferimenti di risorse complessive da parte dello Stato. Ricordo che le strutture private accreditate sono contrattualizzate con il Servizio Sanitario ed operano per conto dello stesso”.

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