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Cronaca

"Si appropriò di finanziamenti pubblici": confiscati 70 milioni a Giacchetto

Nel mirino il manager della comunicazione del Ciapi, l'ente di formazione della Regione: sigilli ad appartamenti, società, conti bancari e a una serie di gioielli e orologi di valore

La sezione misure di prevenzione del Tribunale ha confiscato 70 milioni, tra appartamenti, società e conti bancari, a Faustino Giacchetto. Il manager della comunicazione del Ciapi, l'ente di formazione della Regione, grazie alla corruzione seriale, sarebbe riuscito ad appropriarsi di finanziamenti regionali ed europei per decine di milioni di euro. Secondo i giudici sarebbe stato lui l'autore di un metodo, consolidato, grazie al quale avrebbe messo a segno l'obiettivo "fatture per operazioni inesistenti".

Giacchetto, nel dicembre 2017, è stato condannato a tre anni proprio per violazioni fiscali e false fatturazioni nella seconda tranche dei processi legati al Ciapi: non avrebbe dichiarato i proventi di alcune attività, fondi che in alcuni casi provenivano dall'ente di formazione. L'imprenditore aveva già avuto una condanna a 5 anni nel processo "Ciapi 1". La sezione misure di prevenzione del Tribunale ha stabilito anche che tornano al manager e alla sua famiglia 13 appartamenti e una serie di gioielli e orologi di valore. Le misure di prevenzione sono applicate normalmente ai mafiosi e a coloro che sono ritenuti vicini a Cosa nostra, ma da alcuni anni una riforma le ha estese a chi si rende colpevole di reati gravi contro la pubblica amministrazione, come la corruzione.


 

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