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Cronaca

Al molo sbarcano le 52 salme dell'ultima tragedia del mare

Il prefetto Francesco Cannizzo: "Terzo sbarco in una settimana, colpisce la ripetitività di questi fatti". Presenti al porto gli uomini della Croce Rossa, della Caritas, della Protezione civile, dell'Asp, oltre al sindaco Leoluca Orlando

E' approdata a ora di cena, poco prima delle 20.30, al porto la nave Poseidon. Si tratta del pattugliatore della marina svedese, impegnato nell'operazione Triton, con 571 migranti e 52 salme a bordo. Si tratta delle vittime dell'ultima tragedia avvenuta ieri nel Canale di Sicilia: erano nella stiva di un barcone e sono morte soffocate dai gas di scarico dei motori dell'imbarcazione. Presenti al porto gli uomini della Croce Rossa, della Caritas, della Protezione civile, dell'Asp, oltre al prefetto Francesco Cannizzo, il sindaco Leoluca Orlando, l'assessore comunale alle Attività sociali Agnese Ciulla e l'assessore regionale Maurizio Croce. Con un camion frigorifero le salme verranno trasferite al cimitero dei Rotoli.

Le operazioni di accoglienza sono coordinate dalla Prefettura di Palermo. Sul posto anche le associazioni umanitarie come Medici senza Frontiere, che ha inviato una equipe per garantire un supporto psicologico ai migranti, e Save the Chidren che si occuperà di assistere i bambini. A bordo della nave Poseidon anche 67 minori e 54 donne. Dopo le operazioni di attracco è partita la lunga procedura per lo sbarco.

Francesca Cannizzo, sul molo del porto, poco prima dell'arrivo della nave ha detto: "In una settimana, da giovedì a giovedì, siamo al terzo sbarco, e nonostante questo la cura e l'attenzione che poniamo in questi casi non va mai a diminuire, anzi ad incrementare. Vorrei segnalare la presenza massiccia di volontari sia della Protezione civile, che della Croce rossa, che della Caritas, e questo credo sia una delle testimonianze più importanti nella tradizione secolare dell'accoglienza".

"E' uno sbarco particolare. Non che i numeri facciano la differenza - ha detto Cannizzo -, avevamo avuto poco tempo fa 25 salme, oggi 52 morti. Più del numero colpisce la ripetitività di questi fatti". Quindi, a chi chiede dove saranno sepolti questi migranti, il prefetto di Palermo ha detto: "Parlare di sepoltura è prematuro. Dai colloqui avuti con l'autorità giudiziaria bisogna prima effettuare accertamenti, e poi si parlerà di dare la giusta sepoltura". Sulla situazione sanitaria, infine, Cannizzo ha osservato: "Non abbiamo avuto alcuna segnalazione che faccia pensare a casi di gravità. Sono persone che affrontano un viaggio lungo e arrivano in condizione di stress o simile, ma nessun picco o rilevanza sanitaria".

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