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Cronaca Politeama / Via Emerico Amari

La sala bingo di via Amari, le estorsioni e il clan di Porta Nuova: conclusa la gestione commissariale

Dopo l'interdittiva antimafia la concessione è stata acquistata da una società milanese. "Salvaguardati i 35 posti di lavoro", spiega il prefetto Antonella De Miro

Tre anni dopo l'interdittiva antimafia, la concessione della sala bingo di via Amari è stata acquistata da una società milanese del settore. Si conclude positivamente dunque la gestione commissariale straordinaria prefettizia della Kursaal srl. che gestiva il gioco del Bingo, raggiunta nel 2016 da un'interdittiva antimafia dichiarata legittima dal giudice amministrativo. "Salvaguardati i 35 posti di lavoro", spiega il Prefetto Antonella De Miro. Il 10 luglio 2016 il Prefetto di Palermo aveva adottato l'interdittiva antimafia a carico della società Kursaal srl di proprietà di Massimo Monti e dallo stesso amministrata, titolare della licenza per gestire il gioco del Bingo di via Amari.

Monti, all'epoca indagato per favoreggiamento nei confronti della cosca mafiosa di Porta Nuova, è stato poi condannato alla pena di due anni di reclusione per il delitto di favoreggiamento con l'aggravante di avere commesso il fatto "al fine di agevolare Cosa nostra", perché, "escusso a sommarie informazioni dal Pg aveva ammesso di avere ricevuto richieste estorsive in merito alla sua attività sala bingo di via Amari", ma negando il coinvolgimento di Paolo Calcagno e di Ludovico Scurato nella vicenda estorsiva, non riconoscendoli visionando un album fotografico nel quale erano riportate le loro sembianze e immediatamente dopo informandoli dell'indagine nei loro confronti, li aiutava ad eludere le investigazioni dell'autorità in relazione al reato di estorsione.

Con decreto datato 19 settembre 2016, il Prefetto di Palermo aveva disposto la straordinaria e temporanea gestione della Kursaal allo scopo di garantire la prosecuzione dell'attività nell'interesse dell'Agenzia dei Monopoli e dell'integrità del bilancio dello Stato, nelle more della riattribuzione della concessione n. 140 da parte dell'Agenzia Nazionale delle Dogane e dei Monopoli. Il provvedimento commissariale si è protratto fino al 31 maggio scorso nell'interesse del Ministero delle Finanze, "per rendere possibile all'Agenzia dei Monopoli di perfezionare il trasferimento della titolarità della concessione numero 140 ad altra società, già titolare di una concessione per l'esercizio del gioco del Bingo". La concessione è stata acquistata da una società milanese del settore, la Bingo So.Le srl.

"Esprimo la mia soddisfazione per la positiva gestione di una complessa e travagliata vicenda iniziata tre anni orsono, che ha reso possibile sottrarre l'esercizio del gioco del Bingo intestato a Kursaal ad accertati interessi di un pericoloso contesto mafioso, garantendo nel contempo le entrate all' erario dello Stato con la contestuale salvaguardia di numerosi posti di lavoro - dice il Prefetto Antonella De Miro -. Prezioso è stato il contributo offerto al Prefetto ed alla Commissione straordinaria dall'Anac che ha supportato la complessa evoluzione della vicenda per quanto riguarda gli aspetti giuridici concernenti tra l'altro anche profili di assoluta novità. Importante anche il coinvolgimento dell'Agenzia dei Monopoli, titolare dell'interesse statale in gioco, e come tale direttamente partecipe di tutto il lungo e difficile iter procedimentale".

"Determinante il lavoro dei commissari, Avvocato dello Stato in pensione Maria Nicotra ed il commercialista Giuseppe Privitera, che con forte determinazione ed in un rapporto di massima sintonia e condivisione con il Prefetto, hanno voluto e saputo ricercare tutte le possibili soluzioni volte a superare le continue e defatiganti difficoltà di ordine giuridico ed economico, per l'assenza di un sostegno normativo specifico - spiega la Prefettura -. Con grande spirito di sacrificio e generosità di intenti hanno messo la propria competenza e professionalità a servizio dell'interesse pubblico, particolarmente motivati dalla responsabile volontà, pienamente condivisa e sostenuta dal Prefetto, di tutelare 35 posti di lavoro cui corrispondono altrettanti padri e madri di famiglia che sarebbero altrimenti rimasti senza un' occupazione". Il Prefetto conclude: "Una difficile sfida resa possibile anche grazie alla consapevole partecipazione dei lavoratori e del sindacato di riferimento che hanno avuto fiducia nell'operato del Prefetto e dei commissari".

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