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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ruote dell’auto tagliate a Segesta Disavventura per 10 palermitani

Il racconto di un lettore a PalermoToday: "Non è la prima volta che succede una cosa simile". Ma i carabinieri di Alcamo smentiscono: "Caso isolato, forse un Pesce d'Aprile di pessimo gusto"

E’ stato veramente un pessimo “pesce d’aprile” quello che ha subito un gruppo di ragazzi palermitani in gita a Segesta lo scorso 1 aprile. I dieci giovani, al ritorno da un rilassante bagno caldo alle terme nella parte liberamente accessibile da tutti, hanno trovato le ruote delle auto bucate da coltellate. Due ruote per ogni auto, per un totale di sei auto messe ko.

“Siamo arrivati alle terme di Segesta alle 18,30 circa – racconta il nostro giovane lettore che preferisce rimanere anonimo -. Le terme erano abbastanza affollate, c'erano una famiglia di 6-7 persone, un gruppo di 8-10 ragazzi di Castelvetrano e poi il mio gruppo di 11 persone. Vicino alle terme non ci sono case abitate, l'unica struttura è quella delle terme a pagamento circa 200 metri più a monte. La famigliola se n'è andata senza problemi credo verso le 20. Noi ci siamo preparati verso le 21, siamo arrivati al posteggio e siamo saliti in auto senza accorgerci di nulla”.

Ma c’è voluto ben poco per accorgersi che qualcosa non andava: “Il mio amico con il fuoristrada aveva due ruote bucate a coltellate ed essendo state forate dallo stesso lato l’auto era visibilmente inclinata. Siamo scesi dalle auto e abbiamo visto che tutte le macchine le nostre e quelle dei ragazzi, credo 6 in totale, avevano due ruote bucate con un coltello dallo stesso lato (ovviamente irriparabile)”. Immediata la chiamata i carabinieri per sporgere denuncia. “Le forze dell’ordine – continua la lettera – hanno registrato i dati dei proprietari delle auto e ci hanno proposto di chiamare un rimorchiatore (ovviamente a nostre spese)”. Un altro giovane della comitiva il giorno seguente è andato a sporgere denuncia ai carabinieri di Castellammare del Golfo che avrebbero confermato che non era la prima volta che succedeva un fatto simile. “Quello che ci chiediamo – chiude lo sfortunato protagonista della storia - è che non essendo abitata la zona (a parte lo stabilimento), chi è stato?”

I carabinieri della Compagnia di Alcamo smentiscono la reiterazione dell’atto e sostengono invece che si sia trattato di un caso isolato “forse una bravata da pesce d’aprile di pessimo gusto”. E’ stato comunque registrato il racconto dei malcapitati in un verbale inviato alla Procura della repubblica ed è stata sporta denuncia contro i (soliti) ignoti.

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