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Cronaca Romagnolo

Assolto in appello il nonno accusato di aver violentato la nipote di 6 anni a Romagnolo

In primo grado l'anziano, che oggi ha 85 anni, era stato condannato a sei anni di carcere. La presunta vittima aveva raccontato degli abusi soltanto quando era ormai al liceo, sostenendo che l'imputato l'avrebbe portata con sé quando andava a riposarsi di pomeriggio e che le avrebbe toccato le parti intime

Dei suoi sedici nipoti, lei sarebbe stata quella maggiormente legata al nonno. Eppure proprio lei, nel 2012, aveva denunciato che l’anziano l’avrebbe violentata almeno due volte tra il 2000 ed il 2007, quando aveva tra i 6 e gli 8 anni, nel casa di Romagnolo in cui viveva. Una storia alla quale in primo grado i giudici avevano creduto, condannando l’uomo (che oggi ha 85 anni) a sei anni di carcere. Adesso, però, il verdetto è stato ribaltato dalla terza sezione della Corte d'Appello e l’imputato è stato assolto con formula piena, ovvero “perché il fatto non sussiste”.

Già davanti al tribunale, nel 2018, il difensore dell’anziano, l’avvocato Fabio Talluto (nella foto), aveva messo in evidenza le contraddizioni nel racconto della presunta vittima, che mai si è peraltro costituita parte civile. Gli stessi genitori della ragazza avevano testimoniato che l’imputato sarebbe stato “un nonno amorevole ed esemplare”. Inoltre l’uomo è padre di otto figli (di cui sette donne) e nonno di ben sedici nipoti (e la maggior parte sono ragazze) e mai erano venute fuori ipotesi di abusi sessuali e molestie.

Avvocato Fabio Talluto-2La giovane – che è ormai maggiorenne – aveva riferito delle presunte violenze soltanto nel 2012, quando già frequentava il liceo. Erano stati i suoi insegnanti a supporre che qualcosa non andasse, sia per via delle sue difficoltà scolastiche che del suo carattere particolarmente chiuso. E’ così che la presunta vittima aveva raccontato di essere stata abusata dal nonno quando era ancora piccolissima. In particolare – secondo la sua versione – il nonno l’avrebbe portata con sé quando sarebbe andato a riposarsi il pomeriggio e in almeno due circostanze le avrebbe sussurrato parole “strane”, l’avrebbe fatta spogliare e poi l’avrebbe palpeggiata. I docenti, vista la gravità dei fatti riferiti dalla ragazza, avevano allertato la Procura, che aveva quindi aperto un’inchiesta.

La presunta vittima era stata sentita dagli inquirenti con l’ausilio di uno psicologo ed era stata ritenuta pienamente attendibile. Per il nonno era quindi arrivato il rinvio a giudizio. La seconda sezione del tribunale aveva poi deciso di accogliere la richiesta di condanna a sei anni formulata dalla Procura. Ora, tuttavia, il collegio d’appello, presieduto da Antonio Napoli, ha deciso di ribaltare il verdetto e di assolvere l’imputato.

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