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Cronaca

Il ristorante "Corleone" a Parigi, Lucia Riina: "Pronta a togliere mio nome dall'insegna"

La figlia del boss mafioso deceduto nel 2017 a Le Parisien: "Non volevo provocare né offendere nessuno ma valorizzare la mia identità di artista e pittrice. Mio padre ha la sua storia, io ho la mia"

"Non volevo provocare né offendere nessuno, volevo semplicemente valorizzare la mia identità di artista e pittrice e allo stesso tempo rendere onore alla cucina siciliana". E' quanto afferma, in un'intervista a Le Parisien, Lucia Riina, la figlia del boss di Cosa Nostra Totò Riina, morto in carcere nel novembre del 2017, a proposito della polemica scoppiata in Italia per l'apertura a Parigi del ristorante chiamato "Corleone by Lucia Riina".

Dicendosi stupita della reazione da parte della stampa italiana ("la mia intenzione non era creare polemica, ma sono venuta qui semplicemente per lavorare"), Lucia Riina ha colto l'occasione dell'intervista con il giornale francese per annunciare la decisione di "ritirare il mio nome dall'insegna del ristorante e dalla pubblicità, anche se soffro per il fatto che mi viene negata la mia identità di artista, pittrice e donna".

"Dietro c'è uno studio legale francese di artisti"

"Io penso che ciascuno abbia il diritto di esprimersi e vivere la propria vita", ha aggiunto ricordando di aver vissuto a Corleone da quando aveva 12 anni, "quando mio padre è stato arrestato" e di "avere pochi ricordi" della sua infanzia. "E non ho voglia di parlarne", ha detto ancora. "Io sono qui per parlare del presente, oggi io sono una pittrice e la madre di una bambina, mio padre ha la sua storia, io ho la mia", ha concluso.

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