Scazzotata ai mondiali di arti marziali, tre inglesi a processo per la rissa al Palamangano
L'episodio nel 2016. Mentre a uno degli organizzatori palermitani è stata concessa la messa in prova con i servizi sociali, dovranno affrontare il processo il maestro Richard Hopkins, presidente dell’associazione sportiva Wuma, e i figli Simone Ann e Thomas
Sotto processo tre inglesi per la rissa ai mondiali di arti marziali al Palamangano. Si è tenuta oggi al tribunale di Palermo un'udienza su quanto accaduto a novembre 2016 nella struttura di via Leonardo da Vinci dove una "controversia agonistica" fra giovanissimi atleti ha dato il via a una maxi scazzottata che si è conclusa con l'intervento della polizia e 6 denunce. Poi anche il Daspo notificato a 7 persone.
Mentre per uno degli organizzatori palermitani, Michele Gasparro, il giudice aveva già accolto la richiesta di messa alla prova con i servizi sociali, adesso si trovano alla sbarra il maestro Richard Hopkins, presidente dell’associazione sportiva Wuma, e i figli Simone Ann e Thomas. A difenderli dall’accusa di rissa l’avvocato Salvatore Sanfilippo.
Le immagini della rissa al Palamangano | VIDEO
Secondo quanto ricostruito quel giorno dagli agenti di polizia, che avevano ascoltato alcuni testimoni e acquisito alcune riprese video, un giovane italiano e un pari categoria si sarebbero resi protagonisti di un "fuoriprogramma", un acceso diverbio che presto sarebbe degenerato. In pochi secondi la struttura, da poco ripristinata e restituita alla città, si trasformò in un teatro di scontri senza esclusione di colpi.
Nel corso dell’udienza di oggi è stato ascoltato un ispettore di polizia intervenuto per sedare la rissa ed è stato chiesto di verificare le dotazioni di servizio delle forze dell’ordine, presenti in quella che avrebbe dovuto essere solo una giornata di sport. Ma sono ancora tanti i testimoni che dovranno deporre davanti al giudice. Si torna in aula il prossimo 23 ottobre davanti alla quarta sezione penale.