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Cronaca

Rap, scatta lo stato di agitazione dei netturbini: "Comune e Regione mantengano gli impegni"

Fit Cisl, Uil Trasporti e Filas hanno indetto assemblee dei lavoratori dal 12 al 18 febbraio: a rischio la raccolta dei rifiuti. Al centro della protesta il rinnovo del contratto di servizio e la copertura degli extra-costi per il trasporto dei rifiuti nelle discariche catanesi

Operai della Rap in stato di agitazione: mercolesì 12 febbraio partiranno le assemblee dei lavoratori, che si protrarranno sino a giorno 18. Ne danno notizia le Rsu di Rap: Vincenzo Traina per la Fit Cisl, Francesco Sinopoli per la Uil Trasporti e Carmelo Giallombardo per Filas. 

"Non si registra alcun fatto nuovo né concreto sulla vertenza Rap, continua l'Inadempienza della Regione che non ha versato i 7,5 milioni di euro promessi, né ci risulta che la gara per la Settima vasca della discarica di Bellolampo sia stata predisposta. Con quest'ultima che non sarà consiegnata prima del 2021. Torniamo dunque a sollecitare Regione e Comune di Palermo affinché mantengano gli impegni assunti, sul pagamento degli extra costi dovuti al conferimento dei rifiuti prodotti a Palermo in altre discariche della Sicilia”.

Nel dettaglio, spiegano i sindacati, "11 milioni di euro è il costo delle fatture pagate dalla Rap per il solo periodo 26 luglio-31 dicembre 2019 e una previsione di circa 24 milioni per il 2020. Se non dovessero arrivare da Regione e Comune garanzie per la copertura degli extra-costi per il 2020, verrà messo a serio rischio l’equilibrio economico-finanziario della società".

"Da luglio 2019 - proseguono le Rsu di Rap - è scaduto il contratto di servizio che lega la Rap al Comune. A tutt’oggi si va avanti con proroghe. Non è più sostenibile il mancato confronto per il prolungamento temporale e per l’adeguamento dei tanti servizi oggi svolti e non riconosciuti dal Comune. Servizi che incidono fortemente sui bilanci dell’azienda come ad esempio l’impianto Tmb in discarica, la raccolta dei materiali ingombranti ed il recupero di grandi postazioni abbandonate. Ed ancora, dopo il bilancio del 2018 chiuso con una perdita di circa 12 milioni di euro che ha eroso quasi l’intero capitale sociale della Rap, aspettiamo la ricapitalizzazione tanto dichiarata dall’amministrazione comunale ma mai avvenuta".

Tra i dipendenti serpeggia "il rischio di un nuovo fallimento" dopo quello della vecchia Amia. "Restiamo comunque in attesa di un confronto con le parti interessate, Regione e Comune, affinché - chiosano Traina, Sinopoli e Giallombardo - si possano trovare immediate soluzioni".

Secondo la Fiadel-Cisal, che ha chiesto con una nota un incontro urgente all’Amministrazione "il Comune deve fare immediata chiarezza sul futuro della Rap e dei lavoratori che sono legittimamente preoccupati: per garantire una corretta informazione ed evitare facili strumentalizzazioni che danneggiano l’immagine dell’azienda e della città". "Bisogna chiarire una volta e per tutte le condizioni finanziarie della società, così da fugare ogni dubbio: se la crisi sarà accertata, siamo pronti a tutelare i lavoratori in tutti i modi”, dicono Nicola Scaglione e Giuseppe Badagliacca.

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