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Cronaca

Assenteismo alla Rap, indagini chiuse: il Comune si costituirà parte civile

Gli avvisi di conclusione delle indagini sono stati notificati ai 126 dipendenti accusati di aver provocato il caos tra Natale e Capodanno 2013. Marino: "Non permetteremo certi atteggiamenti". Avviata inchiesta interna per accertare le responsabilità di chi avrebbe dovuto vigilare

Netturbini della Rap accusati di interruzione di pubblico servizio, si va verso il rinvio a giudizio. E il Comune annuncia la volontà di costituirsi parte civile nell'eventuale processo. E' questo l'epilogo riguardante gli episodi di assenteismo registrati nel periodo compreso tra Natale e Capodanno 2013 da parte di 126 netturbini dell'azienda di igiene pubblica locale. "Siamo determinati - ha dichiarato il presidente della Rap Sergio Marino - a non consentire più certe forme di lassismo del passato e stiamo intervenendo anche con provvedimenti disciplinari per far comprendere a tutti che si è voltata pagina".

Secondo la Procura, nell'indagine coordinata dal procuratore aggiunto Dino Petralia, gli operatori della Rap si sarebbero assentati esibendo pretestuosamente permessi sindacali o certificati di malattia, determinando così un blocco nella raccolta dei rifiuti e provocando il caos nella città. L'inchiesta fu aperta su iniziativa dei pm che sulla vicenda chiesero di ascoltare il sindaco Orlando ed il presidente Marino. Quest'ultimo aveva fornito ai magistrati i documenti che provavano l'assenza dei netturbini e le giustificazioni fornite dai dipendenti.

In quell'occasione, dopo i primi controlli, il primo cittadino aveva dichiarato: "Le assenze? Ci sono percentuali impressionanti". Su mandato del sindaco l'assessore all'Ambiente Cesare Lapiana, intanto, ha chiesto al presidente della Rap di avviare immediatamente un'inchiesta amministrativa interna alla società per accertare le responsabilità di chi avrebbe dovuto vigilare e prendere i conseguenti provvedimenti. Il presidente Marino ha assicurato all'assessore che questi accertamenti sono stati già avviati e che si è provveduto con le dovute contestazioni disciplinari.

"Il Comune di Palermo - ha detto il sindaco Leoluca Orlando - intende andare fino in fondo in questa vicenda. E' insopportabile che un servizio così importante, per il quale si è stati costretti per legge a chiedere ai palermitani uno sforzo finanziario non indifferente, venga poi sabotato proprio dall'interno della società che dovrebbe garantirlo. Non permetteremo che si ripeta l'esperienza Amia, fatta fallire - conclude - da comportamenti illegali da parte di taluni dipendenti oltre che dall'ignavia, dagli sprechi e falsi in bilancio di amministratori degli anni passati".

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