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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Bellolampo, impianto Tmb a rischio paralisi: "Flusso di rifiuti ingestibile"

A lanciare l'sos sono i sindacalisti Giuseppe Badagliacca e Felice Cuffaro del Fiadel. "Sistema sottodimensionato anche solo per il territorio di Palermo. Con il conferimento dalla Provincia è allarme rosso"

Discarica di Bellolampo a rischio collasso, i sindacalisti lanciano l’allarme per un flusso di rifiuti considerato "ingestibile" per il sistema di Trattamento meccanico-biologico. A denunciare le criticità e l’inadeguatezza dell’impianto sono Giuseppe Badagliacca e Felice Cuffaro del Fiadel, che parlano di una "paralisi annunciata" e di un sistema "sottodimensionato anche solo per il territorio urbano di Palermo". "Sono bastati alcuni giorni nel corso dei quali si è dovuta dare esecuzione ai dettami dell'ordinanza di apertura dell'impianto a 27 comuni della provincia, per rendersi conto - spiegano i due - che quella che era stata annunciata come una soluzione valida, dimostra oggi tutti i suoi limiti e i suoi difetti di progettazione".

I toni utilizzati dai due sindacalisti sono ancora più duri, tanto da portarli a parlare di un "grande bluff" confermato dai numeri. "In condizioni ottimali - scrivono in una nota - l'impianto è progettato per accogliere al massimo circa 750 tonnellate giornaliere di rifiuti (qualcosa meno di quanto la città normalmente produce, ossia circa 850-900 tonnellate al giorno) e considerato che grazie all'ordinanza di apertura ai comuni della provincia il quantitativo è stato, di fatto, più che raddoppiato, si comprende perché il sistema sia entrato in una fase di allarme rosso. I primi a subire le conseguenza di tale mix di inadeguatezza, inefficienza e pericolosa impreparazione sono come sempre gli operatori".

Ma oltre al rischio di vedere le strade piene di rifiuti, i sindacalisti temono che gli operai in servizio tra impianto e "indotto" possano anche farsi male. "In questo contesto di crisi - proseguono Badagliacca e Cuffaro - lavorano in spazi limitati, senza la necessaria segnaletica a protezione di chi si muove all'interno dell'impianto e con turni massacranti, che non consentono il necessario ristoro dalla fatica che, in condizioni di stress, si cumula pericolosamente, aumentando il rischio potenziale di incidenti. Siamo contrari alla scelta della Rap che vuole incentivare la presenza in turno domenicale aumentando in modo irrisorio il compenso previsto da contratto per il servizio effettuato in turno domenicale. Servirebbero più uomini per affrontare questa emergenza".

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Una denuncia che arriva pochi giorni dopo che Roberto Dolce, presidente della società partecipata Rap, aveva fatto una dichiarazione più ottimistica: "Malgrado l'enorme impegno profuso con risorse umane per sostenere l'attività del Tmb in questo particolare e delicato momento di crisi nell'area della città metropolitana, i servizi di igiene ambientale ed in particolare i servizi della raccolta, sono stati garantiti e, ove in ritardo, recuperati in tempi rapidi". La situazione, soprattutto a livello regionale, appare tanto delicata da portare la vicenda all’attenzione de ministero dell’Ambiente. "Il monitoraggio continuerà in particolare su quei punti come gli accordi con le Regioni per trasferire i rifiuti che sono, secondo le informazioni fornite dalla Regione, in fase di definizione. Ogni eventuale ipotesi di intervento sostitutivo da parte del governo sarà determinata dalle valutazioni che verranno compiute a seguito del quotidiano monitoraggio sul rispetto degli impegni presi”.

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