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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

"Nuovo" corso negli uffici comunali, revocate le circolari edilizie: "Creano confusione"

Così ha deciso l'ex capoarea (il cui incarico è scaduto) Nicola Di Bartolomeo che ha cancellato con un colpo di spugna gli atti interpretativi emanati nel tempo dai colleghi, come la "circolare Schemmari" citata per il caso di via Miseno

Stop alle interpretazioni delle norme tecniche di attuazione del Piano regolatore. Per evitare eventuali violazioni o abusi - che in passato hanno esposto il Comune a vari contenziosi - il capo area dell'Urbanistica, Nicola Di Bartolomeo, ha indicato la strada che gli uffici dovranno seguire in materia di edilizia e rilascio di concessioni. Con una disposizione di servizio ha infatti cancellato con un colpo di spugna l'imponente sfilza di "circolari, disposizioni di servizio e pareri tecnici emessi nel tempo dai dirigenti pro tempore che riguardano l’applicazione delle Norme tecniche di attuazione e del Regolamento edilizio del Piano regolatore generale vigente".

Secondo l’architetto Di Bartolomeo, unico tecnico dell’Amministrazione fino alla definizione del bando di concorso per la selezione di 12 nuovi dirigenti, "tali atti risultano contraddittori e in alcuni casi superati da norme di legge sopravvenute". Se circolari e disposizioni interne puntavano a snellire le procedure e scavalcare problemi, "al contrario ingenerano confusione e incertezza nell’operato dei funzionari".

Fra le righe il dirigente bacchetta l’utilizzo improprio che si è fatto di alcuni atti (senza però specificare quanti e quali) e ricorda che "in presenza di generiche circolari è necessario operare sempre con buon senso e in aderenza alle norme del Prg e alle leggi vigenti". La disposizione di servizio di Di Bartolomeo, firmata ai primi di maggio e indirizzata allo Sportello unico dell’edilizia, al Centro storico e per conoscenza a tutto il personale dello staff tecnico dell’area della Riqualificazione urbana e della pianificazione urbanistica, dispone quindi la revoca di questi atti che dovranno essere considerati non più efficaci.

"Nel caso in cui si dovessero riscontrare criticità - conclude l’architetto - si procederà con successiva particolari disposizioni di servizio che dovranno comunque essere coerenti e conformi con le Norme tecniche di attuazione del vigente Prg, con il Regolamento edilizio e con tutte le norme e leggi in materia urbanistica ed edilizia vigenti". Ma quali conseguenze rischia di provocare questo "nuovo" indirizzo sui cantieri aperti o per quei costruttori che in passato hanno basato i loro progetti? Dagli uffici spiegano che questa disposizione potrebbe creare qualche rallentamento in futuro perché ogni caso che in passato è stato risolto con l’applicazione di una di queste circolari interpretative adesso dovrà essere vagliato singolarmente.

Come per la vicenda, ormai nota, di via Miseno e che ha portato alla condanna per lottizzazione abusiva di acquirenti ed ex dirigenti che in quella zona di Mondello avevano preso casa. Secondo il pm avrebbero aggirato l’iter previsto dal Prg vigente che dedica particolari attenzioni alla zona di Mondello e al suo paesaggio tutelato da vincoli più stringenti. Citando la "circolare Schemmari", firmata dall’allora capo area e inserita nella delibera 125/2006 del Consiglio comunale, sarebbe stato possibile allargare le maglie e consentire deroghe alle norme che il legislatore ha pensato per garantire gli standard urbanistici.

Mentre la vicenda in questione si è conclusa con una condanna di primo grado, il problema potrebbe porsi per tutti gli altri progetti edilizi che si basavano proprio su quella circolare. Nello schema di massima del Piano regolatore generale Palermo 2025, sottoscritto però dallo stesso architetto Di Bartolomeo, viene riportata una tabella relativa ai “piani di lottizzazioni approvati dal Consiglio o in corso di applicazione” sulla scorta della delibera numero 125 che avrebbe esteso le norme tecniche di attuazione previste per le zone Cb anche alle zone B0b (come Mondello). Lì si trovano alcune lottizzazioni che riguardano la stessa borgata marinara, Sferracavallo, Partanna e Tommaso Natale sulle quali ora l’Amministrazione potrebbe dover decidere quali percorsi intraprendere anche alla luce della recente revoca decisa dall'ex capoarea.

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