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Cronaca

Arresti per sfruttamento della prostituzione, revocata misura cautelare a proprietaria casa

Rosa Namio era stata travolta dall'inchiesta della polizia Express service. L'avvocato: "Scelta presa dal gip per l'assenza dei gravi indizi di colpevolezza. Ha risposto al gip e dimostrato di aver affittato casa a persona non coinvolta"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Il gip revoca la misura cautelare alla monrealese Namio Rosa, indagata nell’ambito dell’operazione Express Service. La signora Namio Rosa era stata iscritta nel registro degli indagati nell’ambito dell’operazione per il reato di favoreggiamento alla prostituzione e per tale motivo le era stata applicata in data 20.02.2020 anche la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il coinvolgimento della Namio, secondo gli organi inquirenti, sarebbe consistito nell’aver affittato un suo appartamento utilizzato da altre donne per l’esercizio della prostituzione e per le quali era stata disposta la misura carceraria. A seguito dell’interrogatorio di garanzia, la signora Namio evidenziava la sua totale estraneità ai fatti contestati rispondendo puntualmente e coerentemente alle domande del giudice per le indagini preliminari e del pubblico ministero.

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E le sue dichiarazioni trovavano pieno riscontro nella produzione documentale da parte della difesa che escludeva in maniera categorica l’affitto della casa alle donne indagate per sfruttamento della prostituzione, essendo la stessa già concessa in locazione ad un’altra persona non coinvolta nei fatti oggetto d’indagine. Il gip esaminati i nuovi atti prodotti, in accoglimento della richiesta formulata dal difensore di Namio Rosa, avvocato Mario Caputo, revocava la misura cautelare evidenziando il mutato quadro indiziario a carico dell’indagata monrealese.

Soddisfazione viene espressa dal collegio difensivo di Namio Rosa, gli avvocati Mario Caputo e Nicola Nocera, poiché la revoca della misura non si basa solo sull’assenza di esigenze cautelari ma soprattutto dall’assenza dei gravi indizi di colpevolezza. Si confida - dichiarano i difensori - che l’estraneità ai gravi fatti contestati, e già rilevata dal gip, possa trovare ulteriore declaratoria nelle competenti sedi e, così come sempre sostenuto dalla difesa, escludere ogni responsabilità o coinvolgimento della signora Namio Rosa.

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