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Cronaca

Suggeriva i "trucchi" per ottenere il reddito di cittadinanza, licenziato dipendente del Caf

Dopo la denuncia del vicepremier Luigi Di Maio e le indagini, Sandro Russo, è stato "tagliato". La vicenda - che aveva travolto il Caf della Cgil di Palermo - aveva scatenato polemiche a livello nazionale ed era nata da un servizio andato in onda a Non è l'Arena

"In un Caf di Palermo una persona consigliava alle persone come eludere i paletti del reddito di cittadinanza". Dopo la denuncia del vicepremier Luigi Di Maio e le indagini, Sandro Russo, il dipendente del centro di assistenza fiscale, è stato licenziato. La vicenda che aveva travolto il Caf della Cgil di Palermo aveva scatenato polemiche a livello nazionale.

La decisione di licenziare Russo, consigliere comunale del Pd a Monreale, è stata assunta dal centro servizi del sindacato che gestisce i Caf, dopo l’avvio dell’indagine interna sul comportamento assunto dal proprio dipendente.

La vicenda è nata da un servizio della trasmissione Non è l’Arena su La7

La vicenda era nata da un servizio andato in onda a Non è l'Arena. Nel video un consulente  - ripreso con una telecamera nascosta - propone a un giovane di mantenere una residenza diversa da quella della sua compagna per raddoppiare il sussidio. Alla domanda del "gancio" sul rischio di eventuali accertamenti il consulente risponde: "Ma controlli di che cosa? Cosa vogliono controllare?". Appresa la notizia Di Maio ha annunciato l’ispezione da parte delle fiamme gialle. I finanzieri hanno sequestrato alcuni documenti ed è stata così avviata un'indagine.

Reddito di cittadinanza e "furbetti", la finanza al Caf Cgil segnalato da Di Maio“

"Ammesso che questi consigli funzionino - aveva detto Di Maio nelle scorse settimane rivolgendosi direttamente ai cittadini -  direi di evitare di ascoltare questi consigli perché, come si dice dalle mie parti, questi consulenti che ti consigliano come eludere la legge fanno 'passare nu guaio' alle persone che si convincono. Evitate di cadere nel tranello di quelli che dicono che non ci sono controlli perché invece ci sono. Se qualcuno ha commesso un reato, non ci sarà pietà per nessuno, si rischiano fino a 6 anni di carcere''. 

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