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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Reddito di cittadinanza e "furbetti", la finanza al Caf Cgil segnalato da Di Maio

Dopo il caso sollevato durante una puntata di "Non è l'Arena" e la denuncia del ministro del Lavoro, i militari hanno sequestrato alcuni documenti per identificare il consulente che avrebbe spiegato come aggirare la legge non sapendo di essere registrato da una telecamera nascosta

Blitz della guardia di finanza nel Caf della Cgil dove qualcuno avrebbe fornito consigli per aggirare la legge e ottenere il reddito di cittadinanza. Questa mattina i militari sono intervenuti nel patronato di salita Partanna, nella zona di piazza Marina, e hanno sequestrato alcuni documenti con l’obiettivo di identificare il consulente registrato con una telecamera nascosta per un’inchiesta andata in onda su La7, durante una puntata della trasmissione Non è l’Arena.

Il giornalista Massimo Giletti ha mostrato all’ospite in studio, il ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio, il video in cui un consulente propone a un giovane di mantenere una residenza diversa da quella della sua compagna per raddoppiare il sussidio. Alla domanda del "gancio" sul rischio di eventuali accertamenti il consulente risponde: "Ma controlli di che cosa? Cosa vogliono controllare?". Appresa la notizia il ministro del Movimento 5 Stelle ha subito annunciato un’ispezione da parte delle fiamme gialle che, puntuali, si sono presentate nella sede del Caf.

Alla reazione del ministro, il quale ha ricordato anche cosa rischia chi tenta di frodare la Stato sul reddito di cittadinanza (fino a 6 anni di carcere), è seguito un video pubblicato dallo stesso Di Maio su Facebook. “Questi consulenti che ti consigliano come eludere la legge ti fanno ‘passare nu guaio’. Evitate di cadere nel tranello”, ha detto citando la sede dell’Alpaa, l’Associazione lavoratori produttori agroalimentari ambientali che risulta federata alla Flai Cgil.

Riferendosi all’associazione, e arrivando a invitare il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a “rompere l’accordo di affiliazione”, Di Maio avrebbe commesso un errore: non si tratta di un patronato né offre servizio di consulenza fiscale ai cittadini. La notizia ha fatto saltare sulla sedia Luigi Rotella e Franco Colletti, rispettivamente presidente e presidente regionale dell’Alpaa: “Se c’è un fatto di inaudita gravità riguarda proprio la superficialità con cui il ministro possa aver confuso un’associazione di rappresentanza con un Caf. Senza verificare chi rappresenta cosa”.

Se da una parte l’Alpaa ha risposto alle accuse di Di Maio manifestando anche la possibilità di sporgere una querela nei suoi confronti per diffamazione, dall’altra la Cgil ha annunciato l’avvio di una procedura disciplinare nei confronti del dipendente infedele: “Comportamenti personali contrari ai valori del sindacato - dichiarano i segretari generali di Cgil Sicilia e Cgil Palermo, Michele Pagliaro e Enzo Campo - e alle modalità operative che fanno dei nostri servizi ai cittadini dei servizi di eccellenza, non possono e non saranno tollerati soprattutto quando vanno contro la legge”.

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