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Cronaca Via Liberta'

Accerchiato e picchiato per l’iPhone, arrestato il membro di una banda

In quattro rapinarono un tredicenne mentre passeggiava in via Libertà, nei pressi del Giardino Inglese, colpendolo con calci e pugni prima di sottrargli lo smartphone. Grazie alla sua testimonianza i poliziotti sono risaliti ad un ventenne

Passeggiava nei pressi del giardino inglese quando è stato aggredito da 4 balordi che lo hanno accerchiato, picchiato e derubato del suo iPhone. I poliziotti della sezione Contrasto al crimine diffuso hanno arrestato un presunto membro della “banda degli iPhone”, che nell’ultimo periodo ha seminato il panico tra i giovanissimi in città. In manette è finito E.G. di 20 anni.

La rapina è stata messa a segno lo scorso 27 ottobre ai danni di un tredicenne. Il ragazzo stava passeggiando in via Libertà lungo il marciapiede adiacente al Giardino inglese ed era impegnato in una conversazione telefonica. All’improvviso è stato affrontato da un gruppo di 4 giovani. Dopo averlo bloccato e spinto a terra, i quattro lo hanno trattenuto e colpito più volte con calci e pugni per indurlo a mollare la presa del cellulare. Riusciti a sottrarre il prezioso smartphone, la banda è fuggita via.

Ma gli agenti della Squadra mobile hanno immediatamente attivato le indagini per identificare tutti i componenti. L’attività d’indagine, basata sui racconti e le descrizioni somatiche fornite dalla vittima, ha portato a stringere il cerchio sul ventenne, tra l’altro, gravemente indiziato di altre 4 rapine. L’individuazione di uno dei componenti non ha tuttavia fermato le indagini che restano centrate sull’obiettivo di rintracciare, quanto prima, gli altri complici.

“La necessità d’infrenare il fenomeno recentemente diffuso dei reati predatori di telefonini – fanno sapere dalla Questura - è già da qualche tempo all’attenzione delle maggiori casi produttrici di cellulari, che, infatti, ormai dotano i telefoni di tecnologie sempre più avanzate dirette al recupero degli apparecchi. Tra breve, probabilmente, si riuscirà a dotare i telefoni cellulari anche di sistemi diretti alla protezione dei dati in esso contenuti. Tali innovazioni tecnologiche facilitano di certo le attività d’indagine della polizia, impegnata costantemente nella prevenzione e repressione della commissione di tale tipologia di reato. Oltre a questo – riferiscono sempre dalla Questura - numerosi sono i servizi che vedono impegnati gli agenti, anche in abiti civili, sia nell’ottica della diminuzione di questo tipo di reati sia in quella di garantire la sicurezza dei giovani e consentirgli di poter deliziare del proprio tempo libero, in tutta serenità, nei luoghi di ritrovo”.

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