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Cronaca

Cantone sale in cattedra all'Università di Palermo: "Antimafia usata come brand"

Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione ha tenuto una lezione del corso di formazione rivolto agli amministratori giudiziari: "Sì al commissariamento degli appalti, no all'estensione del codice antimafia alla corruzione"

"L'antimafia alla volte è stata usata come brand" e "la corruzione limita gli investimenti". A pensarlo è il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone che questa mattina è salito in cattedra all'Università di Palermo. Insieme al prefetto Antonella De Miro, ha spiegato le misure di commissariamento anticorruzione nei confronti delle imprese agli amministratori giudiziari iscritti al corso di formazione curato da Giovanni Fiandaca e Costantino Visconti. "L'interesse dello Stato - ha detto Cantone - è portare a termine l'appalto. Il commissariamento degli appalti permette di proseguire i lavori, invece di lasciare i cantieri a metà e impedisce al soggetto che corrompe di ottenere un vantaggio dal proprio reato". 

L'autorità anticorruzione ha parlato anche del codice dell'antimafia sul quale nutre qualche perplessità: "Sono d'accordo su gran parte della normativa nella forma in cui è stata approvata perché c'è necessità di intervenire sul codice antimafia soprattutto sulla gestione dei beni confiscati ma sono molto perplesso per quanto riguarda l'estensione della normativa antimafia alla corruzione perché credo che si tratti di due istituti diversi e si rischia di snaturare un sistema di prevenzione che ha un suo carattere eccezionale legato alle mafie".

Cantone ha commentato le indagini su alcuni esponenti dell'antimafia usando parole forti: "L'antimafia è stata utilizzata più come un brand per propri fini personali. Si è verificato in Sicilia così come in altre regioni. Bisogna interrogarsi. Tutto questo finisce per creare disdoro all'antimafia vera". L’intervento di Cantone è frutto del protocollo d’intesa stipulato, a fini formativi e di ricerca, dall’Università con l’Anac, la Procura nazionale antimafia e l’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati e confiscati. La lezione si è aperta con i saluti del rettore Fabrizio Micari e nel corso della giornata interverranno anche Colcagno dell’Anac e l'amministratore giudiziario Donato Pezzuto.
 

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