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VIDEO | Quando le statue sognano, al Salinas il dialogo tra reperti antichi e artisti contemporanei

Le sale vuote e i corridoi disabitati del museo diventano set di spunti per produzioni dei nostri giorni, in attesa del completamento del restauro. Dal famoso ariete bronzeo alle teste votive di Cales: la mostra è curata da Caterina Greco ed Helga Marsala e sarà visitabile fino al 29 marzo. All'anteprima stampa il presidente Musumeci

Dalle metope dei Templi di Selinunte – il più importante complesso scultoreo dell’arte greca d'Occidente – alla Pietra di Palermo, reperto egizio della metà del II millennio a.C. circa, dalle raccolte di vasi etruschi della collezione Bonci Casuccini all’Ariete inbronzo di Siracusa, il Museo Salinas, con la sua storia lunga oltre due secoli, raccoglie una delle collezioni archeologiche più prestigiose in Italia e nel mondo. Ma è anche un museo che deve fare i conti con un complesso restauro che attualmente non consente la visita nella sua interezza. In attesa del riallestimento definitivo, ha preso corpo un progetto che permetterà di restituire al pubblico alcunispazi di questo luogo straordinario, che riapriranno del tutto solo al termine dei lavori, in via di completamento.

Al museo Salinas la mostra "Quando le statue sognano"

Una vera riappropriazione dello spazio: il 28 novembre alle 19 si inaugura al Museo Archeologico Salinasla mostra in due capitoli Quando le statue sognano – curata da Caterina Greco, direttrice del Museo, e dal critico d’arte Helga Marsala - e si avvia una serie di prossimi eventi collaterali, racchiusi dal sottotitolo Frammenti di un museo in transito. Attraverso spazi dell’ex monastero dei Padri Filippini mai aperti prima, ambienti riportati alla luce, manufatti di epoca borbonica, opere finora conservate nei depositi. Un progetto del dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, realizzato dal Salinas, con la collaborazione di CoopCulture.

“Il Salinas è uno dei musei più prestigiosi d’Italia – spiega il presidente della Regione Nello Musumeci -. Nasce per essere un museo archeologico, anche per volontà del suo fondatore, e invece adesso si apre anche ad altre espressioni artistiche. A giorni sarà aggiudicata la gara per l’allestimento di altri spazi, parliamo di un lavoro per oltre 1,6 milioni di euro e poi pensiamo anche ai Parchi archeologici. Ne ho costituiti dieci e spenderemo oltre 17 milioni di euro per l’accessibilità, la recinzione, il sistema di videosorveglianza, i servizi igienici, la segnaletica, insomma vogliamo rendere i Parchi archeologici assolutamente adeguati agli standard europei per diventare poli d’attrazione turistica. Siamo in continuo impegno, non ci fermiamo, andiamo avanti senza tregua perché Palermo e la Sicilia possano continuare a puntare e credere sul segmento del turismo culturale che già nell'ultimo periodo ha registrato tassi di presenza inimmaginabili fino a qualche anno fa”. 

Quando le statue sognano comincia, in questo primo appuntamento, con l’apertura straordinaria della sala ipostila (o Sala delle Colonne) e degli spazi vicini, restaurati per accogliere opere e manufatti provenienti da diverse donazioni, prevalentemente di epoca borbonica, parte della collezione museale. Oltre a opere attualmente custodite in deposito, si restituisce dunque al pubblico un’area del museo mai vista prima. Tra queste nuove sale del Salinas (un tempo adibite a uffici), che ancora non presentano il loro assetto definitivo, prende così vita un insolito racconto, in cui si intrecciano archeologia e arte contemporanea: tessuti evanescenti, ceramiche astratte, suoni elettronici, fotografie e immagini in dissolvenza, ritratti marmorei, disegni, sculture bronzee, manufatti d’uso quotidiano o con funzione rituale, compongono una sorta di fantasmagoria, di cui le statue e i reperti sono parte attiva, memoria antica e sempre vitale nella costante evoluzione del museo. Ingresso gratuito con il biglietto di ingresso al Museo: 3 euro. Ingresso gratuito al museo: fino a 18 anni e ogni prima domenica del mese. 

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