"Mancano 45 milioni per il servizio antincendio", nuova protesta dei forestali
L'agitazione è indetta da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. In piazza anche i lavoratori dei consorzi di bonifica, dell’Esa e dell’ex Aras
Più di cinquemila lavoratori forestali, dei consorzi di bonifica, dell’Esa e dell’ex Aras scenderanno in piazza mercoledì per la manifestazione regionale organizzata da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil regionali. Il corteo partirà alle 10 da piazza Marina diretto verso la presidenza della Regione in piazza Indipendenza. Qui si svolgeranno i comizi.
“A oggi - scrivono i sindacati in una nota - nessun forestale è stato avviato al lavoro. Non ci sono le condizioni per fare partire la campagna irrigua con i lavoratori dei consorzi di bonifica senza stipendio anche da 13 mesi. I lavoratori dell’Aras sono licenziati da 18 mesi. Si prevede di chiudere l’Esa senza offrire certezze sulla sorte degli stagionali della meccanizzazione agricola. Abbiamo chiesto soluzioni - scrivono Alfio Mannino (Flai), Pierluigi Manca (Fai) e Antonio Marino (Uila) - ma l’incontro del 4 aprile si è concluso con un nulla di fatto”.
I sindacati chiedono “emendamenti alla Finanziaria che integrino tutte le risorse necessarie all’espletamento delle giornate di lavoro di tutti i settori”. Rilevano che “a oggi mancano 45 milioni di euro per il servizio antincendio e per la realizzazione dei viali parafuoco e che vanno individuate misure extraregionali per oltre 100 milioni di euro per svolgere le altre attività forestali”.
Flai, Fai e Uil rivendicano da mesi l’attuazione del contratto regionale dei forestali e il reperimento delle risorse per lo svolgimento delle garanzie occupazionali. Mannino, Manca e Marino affermano che “la logica degli annunci rischia di creare solo disagio e paure tra i lavoratori. Solo in questi giorni, in seguito al pressing di Flai, Fai e Uila pare che il governo stia predisponendo i necessari emendamenti alla Finanziaria. La nostra iniziativa di mobilitazione è finalizzata a ottenere risultati concreti, al superamento dell’attuale stato di emergenza e all’avvio della stagione di riforme con al centro il tema della sicurezza del territorio nell’ottica dell’efficienza e della razionalizzazione avviando il processo di stabilizzazione, dando servizi sempre più efficienti all’agricoltura, al territorio, ai siciliani”. I sindacati chiedono dunque “il riordino del settore forestale col presupposto della stabilità occupazionale; l’approvazione di una legislazione sui consorzi di bonifica che consenta un processo di stabilità occupazionale col superamento dei contenziosi in atto presupposto per l’avvio della campagna irrigua e il pagamento degli arretrati; il rilancio del ruolo e delle funzioni dell’ Esa; il riavvio del servizio di assistenza alla zootecnia. Buona parte delle nostre rivendicazioni sono rivolte anche al Parlamento siciliano. Abbiamo chiesto incontri ai gruppi parlamentari per illustrarle”.