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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Isola delle Femmine

"Convegni omofobi”, Arcigay contro i patrocini concessi dai Comuni

Nel mirino dell'associazione alcuni incontri organizzati dall'avvocato Giovanni Amato, presidente di "Giuristi per la vita", a Santa Flavia, Isola delle Femmine e Cinisi. Mirko Pace: "Propaganda orchestrata ad arte per spaventare i genitori inconsapevoli"

Per le associazioni gay si tratterebbero di "convegni omofobi" durante i quali vengono diffusi allarme-bufala sulle cosiddette “teorie gender”, con evidenti tentativi di attaccare la scuola pubblica “per favorire la visibilità di personaggi in cerca di future candidature”. Una serie di appuntamenti che ha fatto saltare dalla sedia i responsabili dell’Arcigay Palermo che si sono mobilitati per protestare contro gli incontri organizzati nei comuni di Santa Flavia, Isola delle Femmine e Cinisi, nati “per la difesa della famiglia” e “contro l’ideologia gender”. “E’ allarmante - si legge in una nota dell’associazione - che i Comuni abbiano dato la loro collaborazione o il patrocinio a convegni che spesso sfociano nell’omotransfobia degli oratori o degli organizzatori di tali eventI”. Protesta alla quale si è associato il coordinatore siciliano dell’associazione NetLeft, Luca Lecardane.

Il timore degli attivisti è che si trattino solo di spot elettorali organizzati da qualcuno per mettersi in mostra, per fare propaganda contro la riforma della "Buona scuola". "Manifestiamo preoccupazione per la disponibilità manifestata dalle Amministrazioni - continuano dall’Arcigay - ad accogliere imbonitori della disinformazione. La riforma, a detta degli stessi responsabili dei convegni, promuoverebbe l’insegnamento alla masturbazione collettiva o di cambi di genere indotti financo nella scuola primaria”. Come spiegato dal Sottosegretario all’istruzione Davide Faraone, “Il ddl in esame al Senato in questi giorni parla di educazione alla parità tra i sessi, prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni. Non vedo come questo potrebbe danneggiare gli studenti, i docenti e le famiglie italiane. Sono cose che le scuola dovrebbe insegnare a prescindere, per sua natura, se vuole educare cittadini consapevoli”.

Per sconfessare i ragionamenti dell’avvocato Giovanni Amato, presidente dell’associazione “Giuristi per la vita” e promotore degli incontri, l’Arcigay ha passato in rassegna parte della legge numero 107 del 13 luglio 2015: “Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei princìpi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi. In pratica i comuni in questione, con la partecipazione o il patrocinio, stanno dando credibilità - concludono dall’Arcigay - a falsità mai approvate in parlamento e che minano alla base la credibilità delle istituzioni”. Poi spazio anche alla citazione della legge regionale numero 6 del 20 marzo 2015: “La Regione, per prevenire le discriminazioni legate all’identità di genere e all’orientamento sessuale, persegue l’integrazione fra le politiche educative, scolastiche e formative e le politiche sociali e sanitarie, al fine di sostenere le persone e le famiglie nei loro compiti educativi, realizza e promuove attività di educazione sui diritti umani”.

Mirko Pace, presidente di Arcigay Palermo, ha dichiarato: "La libertà di opinione va rispettata sempre e comunque, ma non possiamo non denunciare che siamo di fronte all’ennesima propaganda, orchestrata ad arte, per spaventare genitori inconsapevoli delle leggi vigenti, di quelle discusse in Parlamento e di eventuali programmi educativi volti a prevenire e contrastare il bullismo e promuovere una cultura inclusiva che valorizzi tutte le differenze. Ci chiediamo se sindaci e assessori coinvolti siano a conoscenza della gravità del loro gesto”.

Sulla stessa linea di pensiero anche Luca Lecardane: “Con la scusa di difendere la famiglia tradizionale (ma da cosa?), con la scusa di esportare nella politica valori cristiani di cui spesso dimenticano la sostanza riducendoli a una forma, hanno tirato fuori una fantomatica teoria o ideologia gender che sarebbe messa in campo dalle potentissime 'lobby gay' (talmente potenti che per ottenere il riconoscimento delle unioni civili per persone dello stesso sesso si è dovuta scomodare persino la Corte Europea dei diritti dell’uomo). Facciamo appello a tutte le forze sane e democratiche, cristiane e laiche - conclude Lecardane - affinché si elevi forte una resistenza contro i seminatori d’odio, non ci si può girare dall’altro lato, come fecero Francia e Gran Bretagna durante l’ascesa del nazismo, bisogna affrontare a viso aperto guardando negli occhi questi personaggi che puntano alle paure delle persone”.

Il sindaco di Isola delle Femmine, Stefano Bologna, si è già dissociato preventivamente e con fermezza dichiarando che “il Comune di Isola delle Femmine, l'Amministrazione e tanto più il Sindaco non hanno dato alcun patrocinio a iniziative ‘omofobe’ e di fanatismo e integralismo cattolico. Noi siamo agli antipodi rispetto a queste false ideologie farisaiche. Crediamo nell'accoglienza, nell'inclusione e nel rispetto assoluto della persona". Simile la posizione del collega di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo: “Ho dato il patrocinio così come avrei fatto se me l’avessero chiesto dalla comunità. Non credo possano essere considerati eventi omofobi, ma se dovessi avere sbagliato valutazione chiederò scusa. I contenuti caldeggiati da Amato sono abbastanza tradizionali nella nostra cultura. Piuttosto gli avrei fatto una cortesia mediatica se avessi negato loro il patrocinio”.

Di seguito lo spot contro le "teorie gender" realizzato dall'associazione ProVita.

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