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Cronaca Partinico

Segregata in casa e costretta a prostituirsi per 6 anni: in carcere il compagno

I fatti sono avvenuti nei comuni di Cinisi, Terrasini e Partinico, tra il luglio 2010 e l'aprile 2016. Ogni volta che la donna tentava di rifiutarsi veniva pestata. La vittima è una ventottenne che ha trovato la forza di denunciare ai carabinieri gli abusi e le violente subite

Ridotta in schiavitù dal compagno e costretta a prostituirsi per sei lunghi anni. Vittima di questa storia di violenze e soprusi una ventottenne italiana con una disabilità mentale. Ieri mattina, al termine di una lunga indagine diretta dal Sostituto procuratore Antimafia Siro De Flammineis, e coordinate dal procuratore capo Francesco Lo Voi, i carabinieri di Partinico hanno finalmente messo la parola fine a questo triste capitolo della vita della giovane donna arrestando e conducendo in carcere il 51enne ritenuto responsabile di sequestro di persona, riduzione in schiavitù, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, nonché di lesioni nei confronti della convivente.

I fatti sono avvenuti nei comuni di Cinisi, Terrasini e Partinico, tra il luglio 2010 e l’aprile 2016. Le indagini sono state avviate dai militari nel mese di maggio scorso, a seguito della denuncia da parte dell’interessata che, accompagnata in caserma dal padre, tra le lacrime, ha trovato la forza di raccontare ai carabinieri gli abusi e le violente subite dal compagno, con il quale viveva dal 2010.

Gli interrogatori di circa 30 “clienti”, che avevano fruito delle prestazioni sessuali della 28enne, hanno permesso di delineare un gravissimo quadro indiziario nei confronti del 51enne. E' stato documentato in modo incontrovertibile che l’uomo sistematicamente segregava la compagna all’interno dell’abitazione, chiudendo la porta di ingresso dall’esterno con un lucchetto e sbarrando le finestre con delle tavole di legno fissate con chiodi.

La ragazza era costretta a praticare rapporti sessuali con uno o più uomini, secondo appuntamenti e modalità concordate dai “clienti” dal compagno, spesso all’interno della loro abitazione, ma anche in aree campestri e in auto. Era l'indagato stesso a riscuotere il compenso delle prestazioni, 20 euro per ogni singolo rapporto sessuale. Sfruttando la ragazza l'uomo pagava l'affitto.

Ogni volta che la donna tentava di rifiutarsi veniva pestata. In almeno due circostanze documentate, la ragazza si è recata in strutture sanitarie della Provincia per ricevere assistenza: in un’occasione le è stata anche diagnosticata la frattura del setto nasale e in un’altra, oltre a un trauma cervicale, le è stata comunicata l’avvenuta interruzione di gravidanza.

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