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Cronaca

"Ingrassia e Civico, al pronto soccorso pazienti in osservazione per più di una settimana"

La denuncia della deputata palermitana alla Camera, Giulia Di Vita, dopo la visita ispettiva realizzata in questi giorni: "Per legge l’osservazione, prima del ricovero, non dovrebbe durare più di 24 ore, al massimo 72"

“Anche una settimana di attesa per i pazienti nei pronto soccorso palermitani prima di essere trasferiti nei reparti. Per legge l’osservazione, prima del ricovero, non dovrebbe durare più di 24 ore, al massimo 72. Ma questi tempi quasi sempre non vengono rispettati”. Lo dichiara la deputata siciliana alla Camera, Giulia Di Vita, dopo la visita ispettiva realizzata in questi giorni all’ospedale Civico e all’ospedale Ingrassia.

Alla parlamentare era stato negato l’ingresso al Civico dal direttore sanitario Rosalia Murè. Solo in un secondo momento, le è stato concesso l’accesso ed è stata accompagnata nella visita al pronto soccorso e al cantiere del futuro pronto soccorso che verrà consegnato a fine novembre. “Ho avviato una serie di visite conoscitive per verificare se i direttori generali hanno raggiunto gli obiettivi richiesti dall’assessorato – dichiara la deputata -. Al Civico e all’Ingrassia ho riscontrato lunghi stazionamenti in osservazione. Al Civico, ad esempio, è arrivato un paziente il primo ottobre e sarà ricoverato solo oggi, a distanza di più di una settimana. Oltre a essere un dispendio di risorse, ciò può causare complicanze a livello clinico. Ho presentato richiesta di accesso agli atti per sapere se negli ultimi sei mesi si sono ridotti i tempi di attesa, uno degli obiettivi principali richiesti appunto ai direttori generali. Dalle testimonianze del personale sanitario raccolte sembra non essere avvenuto affatto, specie all'Ingrassia dove il taglio di 31 posti letto ha annullato, se non peggiorato, qualsiasi trend positivo che si stava cominciando a registrare”.

Di Vita segnala, in particolare, presso il pronto soccorso dell’Ingrassia che “nelle due salette adibite all'osservazione breve intensiva, dove i pazienti stazionano più del dovuto in attesa del ricovero in reparto, è impossibile rispettare la loro privacy. Infatti, i teli divisori presenti sono inutilizzabili perché le barelle sono troppo vicine le une alle altre”.
 

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